I vigneti che digradano dolcemente verso il mare, quasi fino a confondersi con la sabbia, il sole e l’acqua cristallina del Mediterraneo, fanno da cornice al fazzoletto di terra su cui sorge Menfi, paesino prevalentemente agricolo che fonda la sua economia sulla coltivazione della vite. Siamo in Sicilia dove Greci, Romani, Arabi, Normanni e Sicani hanno abitato e hanno reso le terre fertili e generose. Siamo in provincia di Agrigento, famosa per l’area archeologica della Valle dei Templi.

Era Inycon l’originario nome greco di Menfi, e il legame del vino con la sua storia è antico: Stefano di Bisanzio, narrando dell’antica città di Inycon, primo insediamento urbano risalente all’epoca della Magna Grecia, pone l’accento sull’eccellenza dei suoi vini. Inycon diventa anche il nome di una rassegna enogastronomica, oggi giunta alla 19/esima edizione. Così, da venerdì 20 a domenica 22 giugno, Menfi attirerà intenditori e semplici amatori che animeranno le sue strade in una tre giorni di degustazioni, mostre, approfondimenti e tour alla scoperta delle cantine del comprensorio.

Menfi e i comuni di Santa Margherita Belice, Contessa Entellina, Montevago e Sambuca costituiscono il distretto delle Terre Sicane, che vanta 7 mila ettari di terreno e raccoglie alcuni dei vitigni storici della Sicilia. I vini bianchi provengono dai vitigni: Inzolia, Grecanico, Grillo, Fiano, Chardonnay e Catarratto. I rossi da: Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, e NerelloMascalese.

Tra le cantine storiche, la Settesoli che nel 1995 ha inaugurato Inycon, in collaborazione col comune di Menfi, con l’intento di valorizzarne il territorio. È una cooperativa formata da 2 mila soci che coltiva ben 6 mila ettari. C’è poi Planeta, con una accogliente foresteria in cui si offre ai turisti la possibilità di degustazioni, visite guidate nei vigneti e corsi di una scuola di cucina. E ci sono le Cantine Barbera, che puntano tutto su agricoltura biologica e vinificazione naturale, nel pieno rispetto dell’ambiente.

La manifestazione è promossa dal Comune di Menfi in collaborazione con l’associazione Si.S.Te.Ma.Vino. “Il territorio di Menfi è la sintesi dell’anima poliedrica della Sicilia, questa Terra con un clima così favorevole, coi suoi paesaggi incontaminati e anche un po’ selvaggi. Sicilia vuol dire cultura dell’eccellenza, far sentire le persone come a casa propria grazie al calore con cui vengono accolte. Un’esperienza irripetibile in altri luoghi, perché è impossibile ritrovare gli stessi sapori, sorrisi, profumi e tramonti”, spiega Roberta Urso,

Responsabile Pubbliche Relazioni e Comunicazione della Cantina Settesoli.

La gastronomia, semplice ma nutritiva e saporita, proporrà i piatti tradizionali: la pasta con i tenerumi, con la salsa di pomodori e melanzane, il macco di fave con i gamberoni, la spatola in agrodolce e gli spiedini alla brace di  sarde infilate  in particolari canne locali; non mancheranno la Vastedda, tipico formaggio a pasta filata, e la Nfigghiulata, un pane preparato con il lievito madre, ripieno di acciughe, pomodoro, cipolle e formaggio. I cibi di stagione verranno accompagnati dalla degustazione di vini bianchi, rossi e da meditazione, contemporaneamente ci saranno presidi Slow Food, nonché musica, arte e danza, e l’artigianato esibirà i manufatti della zona, .

Sono molti i motivi per cui vale la pena di fare un tuffo nelle acque cristalline di Menfi. “Terra, mare e vino – afferma decisa Valentina Barbera, Assessore del Comune di Menfi e proprietaria dell’omonima cantina –. In Sicilia abbiamo paesaggi incontaminati e naturali. Un mare pulito e limpido, tanto che le tartarughe Caretta caretta, ormai in via d’estinzione, vengono sulle nostre spiagge per deporre le uova. Un popolo caloroso che accoglie e fa sentire tutti a proprio agio”.

                                                                          Clementina Speranza