Saggia, osservatrice e amante della madre terra, nonna Giovanna è la rappresentazione del sapere antico capace di curare i mali più comuni con gli strumenti messi a disposizione dalla natura.

Che la si chiami medicina scalza o visione olistica, questa è la base della filosofia Mei, azienda erboristica italiana nata nel 1988 per volere di Adriana Titton. Una vera e propria sfida che l’imprenditrice veneta raccoglie oltre 25 anni fa ispirandosi ai rimedi di sua nonna Giovanna. “All’epoca – racconta la Titton –, venivo vista come una strega che andava in giro a raccontare stupidaggini e che con il pentolone sperimentava pozioni magiche”. Da allora è stata fatta molta strada e dal magico pentolone che ribolle di strani intrugli, oggi Mei vanta una diffusa rete di clienti in Italia e l’approdo, attraverso i suoi “rituali”, in alcune SPA italiane ed europee. Si pregia, inoltre, del contributo del professor Giuseppe Mazzocco, docente di Scienze Motorie presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Padova, Direttore scientifico della rivista MondoMei, e responsabile della formazione e ricerca Mei. Il fortunato incontro ha consentito di applicare il metodo della moderna ricerca scientifica alla tradizione erboristica italiana. Da questa collaborazione nascono i Mei Spa Rituals, rituali sinergici per viso e corpo, e il metodo Phytomassopodia®, PMP, brevetto internazionale che ha permesso alla Mei di entrare nelle più prestigiose Spa, dove aromaterapia con oli essenziali ricavati da piante selvatiche e specifiche tisane consentono di unire il relax alla cura della salute.

Un benessere che i clienti potranno, poi, proseguire anche casa con i prodotti naturali per l’autocura domestica. “Ho voluto fortemente la ‘Spa a casa tua’ che attraverso la Scuola Mei consente a chiunque si avvicini al metodo Mei di imparare a utilizzare al meglio i prodotti – chiarisce Adriana Titton –. Obiettivo della Scuola Mei, diretta dal prof. Mazzocco, è insegnare ai clienti a essere autonomi nella gestione della propria salute. Solo in questo modo è possibile fare una reale prevenzione”. Ai rituali si affiancano ipercorsi benessere, il più importante dei quali è il disintossicante. Dura 24 giorni e si basa  su cinque prodotti per pulire i cinque organi principali.

“Siamo partiti con un prodotto che disintossica la pelle, con un’emulsione a base di argilla, olio di ricino, succo di limone e olio di mela che rimuove le cellule morte e assorbe i metalli pesanti –  spiega Titton –. Una bevanda molto particolare disintossica l’intestino: un estratto di tarassaco e di radice di carciofo depura il fegato, fluidifica la bile, pulisce la milza, la cistifellea e riattiva le funzioni epatiche. Un olio con lecitina di soia e altri ingredienti alza  il colesterolo buono, e infine un infuso a base di equiseto depura i reni. È poi necessario

seguire uno schema alimentare per tutto il periodo di trattamento. I consigli dietetici sono molto semplici e chiunque può seguirli indipendentemente dal proprio stato di salute”.

Tanti prodotti erboristici Mei sono realizzati con piante a crescita spontanea che si trovano nell’Appennino tosco emiliano. “Siamo ben oltre la scelta di utilizzare un prodotto biologico. I raccoglitori Mei selezionano solo piante cresciute spontaneamente nel proprio habitat: se non sono autoctone in Italia, vengono prelevate dal paese d’origine – spiega l’imprenditrice –. Per capire la differenza tra una pianta coltivata, seppure con metodo biologico, e una a crescita spontanea, bastano due esempi. Quando viene raccolto il mirtillo di alta montagna è piccolissimo, mentre quando lo acquistiamo dal fruttivendolo è grosso come una fragola ma soprattutto non ha il principio attivo, l’antociano. L’antociano, un potente antinfiammatorio e antibiotico, aiuta la vista e le vie urinarie. Un mirtillo coltivato, quindi senza antociano, non ha nessuna efficacia”. Lo stesso discorso vale per una pianta dalle tante proprietà curative: l’aloe. Dietro questo nome si nascondono 250 specie diverse, molte delle quali hanno esclusivamente un potere rinfrescante. Solo la varietà selvatica del Madagascar, usata dalla Mei, ha per la scienza il potere di rigenerare le cellule.

È con Vitagel che Mei è conosciuta nel mondo. Il prodotto è a base di pappa reale, miele e propoli. Ha una lavorazione straordinaria: imbottigliato entro 48 ore dalla raccolta, subisce un intenso trattamento di purificazione. Dal prodotto apiario infatti viene eliminato il 70%, tra cera, impurità e corteccia. “Può essere somministrato a chiunque: al bambino appena nato per aiutarlo nella crescita, alla ragazza in anoressia per stimolare l’appetito, a chi fa il trattamento disintossicante, al ragazzo che deve sostenere un esame e ha bisogno di molta concentrazione. Se lo somministrassimo a 50 persone diverse potremmo raccontare 50 risultati diversi”, precisa Adriana Titton.

Arriva dal lontano Oriente la particolare attenzione che Mei ha per i piedi. “Siamo stati i primi nel 1969 a portare la reflessologia plantare in Italia – dichiara fiero il prof. Mazzocco, podologo da oltre 40 anni –. Abbiamo dato vita al metodo Phytomassopodia® o PMP, un sistema brevettato che consiste in una serie di manovre e di massaggi da effettuare nella zona plantare, utilizzando il Podostrigiles®, un raschietto metallico già conosciuto tremila anni fa, che permette di effettuare il trattamento in maniera efficace”.

L’azienda, in continua crescita, porta tenacemente avanti il proprio obiettivo: insegnare come prevenire le malattie attraverso uno stile di vita sano e una corretta alimentazione. Inoltre, di recente è stata annunciata la prossima apertura della Scuola per Consulenti Mei.

L’informazione relativa ai prodotti e al metodo di applicazione è presentata in modo chiaro ed è ben documentata sulla rivistaMondoMei, recapitata ogni 4 mesi a 15 mila famiglie italiane per offrire approfondimenti sull’offerta e sulla filosofia aziendale.

Passato e presente per Mei sono legati con un filo doppio. Dalla tradizione di nonna Giovanna all’utilizzo delle più moderne tecniche scientifiche e di comunicazione, dal luogo lontano dove nasce la riflessologia plantare a uno strumento di oltre tremila anni fa, ripensato alla luce dell’odierna tecnologia. “Siamo nani sulle spalle di giganti”, diceva Bacone, filosofo, sostenitore e difensore della rivoluzione scientifica proponendo il metodo induttivo fondato sull’esperienza. Guardare indietro per non scordare gli insegnamenti dei nostri avi, ma senza dimenticare l’orizzonte che abbiamo di fronte. Possiamo così sintetizzare la proposta innovativa di Mei.

Federica Grimaldi e Clementina Speranza