I polmoni sono due organi simmetrici, spugnosi, posti nel torace. La loro funzione è quella di trasferire l’ossigeno respirato al circolo sanguigno e depurarlo dell’anidride carbonica prodotta dall’organismo.
Il tumore del polmone compromette questa funzione in quanto provoca una crescita incontrollata di determinate cellule (quelle che costituiscono bronchi, bronchioli e alveoli) che possono costituire un massa che ostruisce il corretto flusso dell’aria, oppure provocare emorragie polmonari o bronchiali.
Non esiste un solo tipo di tumore del polmone bensì diverse tipologie di malattia a seconda del tipo di cellula da cui originano.
I bronchi, i bronchioli e gli alveoli polmonari sono ricoperti da un sottile strato di tessuto detto epitelio. Il 95% dei cancri al polmone origina proprio dall’epitelio e viene chiamato carcinoma broncògeno (ovvero originato dai bronchi). Nel restante 5% dei casi l’origine può essere a livello di tessuti diversi che compongono il polmone, per esempio i tessuti nervoso ed endocrino (in questo caso si parla di carcinoide polmonare di origine neuroendocrina) o linfatico (in questo caso si tratta di un linfoma polmonare).
Il tumore al polmone è ancora la neoplasia più diffusa in tutto il mondo ed è sempre la principale causa di morte per cancro, con oltre 1.180.000 decessi ogni anno. Novembre 2014 è stato il mese di sensibilizzazione mondiale sulla patologia e l’attenzione era puntata sul big killer e a 1.350.000 nuovi casi ogni anno: 38 mila le nuove diagnosi in Italia e la Regione Lombardia è al primo posto per incidenza con 7.200 nuovi casi l’anno (fonte AIRTUM 2014). In Europa sono stati attribuiti al tumore del polmone circa 375 mila casi nel 2000, che rappresentano il 20,3% delle morti per cancro. L’incidenza media stimata per una popolazione di 100.000 persone all’interno dell’Unione Europea (25 stati membri) è di 71,8 per gli uomini e 21,7 per le donne.
Da qualche anno si assiste a una rivoluzione, infatti, con gli strumenti di anticipazione della diagnosi oggi a disposizione, possiamo rovesciare questi numeri: oltre l’80% dei pazienti può essere operato con un intervento chirurgico conservativo e con una percentuale di sopravvivenza dell’85%. E anche quando la diagnosi non è tempestiva, le nuove frontiere della genetica hanno messo a disposizione farmaci fino a due volte più efficaci di quelli tradizionali.
Su queste premesse l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) lancia il “Programma Polmone”, che integra le competenze e gli strumenti di imaging, di chirurgia e di ricerca genetica per ridurre al minimo la tossicità delle cure, mantenendo il massimo di efficacia, anche negli stadi più avanzati della malattia.
Passaggio importante di questa strategia è il primo Lung Cancer Meeting organizzato dallo IEO il 26 novembre, nel quale esperti italiani e internazionali hanno fatto il punto sulle nuove strategie di cura in una visione di approccio personalizzato, che vede i pazienti seguiti attraverso percorsi diagnostico-terapeutici preferenziali, esclusivamente dedicati a questa forma di tumore.
“La Divisione di Chirurgia Toracica dello IEO opera mille casi l’anno, con una mortalità a 30 giorni dello 0,9% (dati Agenas) e si colloca in cima alle classifiche nazionali. Questi risultati sono possibili grazie al Programma Polmone che identifica un nuovo modo di gestire e curare il paziente con cancro polmonare: il paziente sta al centro, mentre un gruppo di specialisti gli ruota intorno, accompagnandolo passo dopo passo dal momento in cui arriva per la prima visita fino al follow up delle cure”, afferma Lorenzo Spaggiari, Professore di Chirurgia Toracica Università degli Studi di Milano e Direttore della Chirurgia Toracica dell’IRCCS Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano.
All’interno del Programma Polmone è stata avviata quest’anno una linea di ricerca chiamata “Tumore del Polmone Chemio-free” con l’obiettivo di disegnare per ciascun stadio di malattia, compreso quello più avanzato, una strategia terapeutica finalizzata a fare in modo di ridurre al minimo l’utilizzo della chemioterapia, a favore delle nuove terapie a bersaglio molecolare.
L’iniziativa si basa su dati ampiamente dimostrati in letteratura per il cancro polmonare non a piccole cellule (80% dei casi).
“Negli ultimi anni si sono acquisite importanti conoscenze sui meccanismi di crescita dei tumori polmonari. È stata fondamentale l’identificazione di alcuni oncogeni coinvolti nello sviluppo dei tumori polmonari non a piccole cellule, portatori di anomalie geniche che sono il bersaglio dei farmaci biologici, due volte più efficaci della tradizionale chemioterapia e con un profilo di tollerabilità molto superiore – sottolinea Filippo de Marinis, Direttore della Oncologia Toracica dell’IRCCS Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano -. Si stanno studiando molte mutazioni che interagiscono con la crescita del tumore al polmone e di cui la ricerca sta mettendo a punto sempre nuovi trattamenti. Quella che ormai conosciamo bene è la mutazione del gene EGFR, che si riscontra in circa il 14% dei pazienti con adenocarcinoma polmonare in fase metastatica e per cui sono a disposizione dei farmaci biologici specifici”.

Fattori di rischio

  • Il fumo è associato con l’80% dei casi di tumore al polmone.
  • Per quanto riguarda il fumo passivo, vi è un aumento del 20% della probabilità di sviluppare il tumore al polmone nei coniugi di fumatori.
  • Episodi in famiglia di tumore al polmone.
  • L’esposizione ad amianto e al gas radon.
  • L’inquinamento atmosferico urbano e domestico (in particolare nelle case poco ventilate in cui vengono regolarmente bruciati i combustibili del carbone, del legno o di altri solidi) sono stati collegati con un aumento di rischio di tumore al polmone.

I sintomi

I sintomi più comuni del tumore al polmone non sempre si manifestano con chiarezza e possono essere comuni ad altre malattie. Ciò significa che i sintomi sono a volte trascurati, e questo è uno dei motivi per i quali molti pazienti si recano dal medico solo nella fase avanzata della malattia. Tuttavia, i sintomi più comuni del cancro al polmone sono:

  • Mancanza di respiro e/o affanno.
  • Tosse cronica e/o ripetuti attacchi di bronchite.
  • Raucedine della voce, dolore toracico.
  • Perdita di peso e di appetito senza una ragione apparente.