Sei titoli mondiali, 4 Europei, 10 Coppe del Mondo Assolute, 59 vittorie in Coppa del Mondo, 57 in Singolo, due ori, un argento e tre bronzi alle Olimpiadi, per un totale di sei medaglie olimpiche consecutive. Nessuno prima di lui è mai riuscito in un’impresa come questa. Lui è Armin Zoeggeler, il più grande slittinista in singolo, il migliore al mondo. Di recente ha ricevuto anche il premio come miglior atleta dell’anno F.I.S.I. 2014.

L’ultimo riconoscimento che ha ricevuto è stato il Cristallo d’Oro 2014, durante Skipass a ModenaFiere, l’evento che inaugura l’apertura della stagione degli sport invernali, inoltre l’Arma dei Carabinieri lo ha recentemente nominato Maresciallo.
Il pluri campione nasce a Merano il 4 gennaio 1974, cresce a Foiana in Alto Adige. Lui stesso si racconta e svela i progetti per il futuro in questa intervista.
Con voce emozionata, ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni durante la conferenza stampa, che si è svolta all’Expo Gate, in occasione della tappa milanese di FISI in tour. Il campione ha premesso che la decisione di allontanarsi dalle gare, nel momento più esaltante della sua carriera, è avvenuta dopo aver parlato con la famiglia, gli allenatori, il CONI e dopo aver riflettuto a lungo. Zoeggeler ha affermato che durante la sua lunga carriera ha sempre seguito l’istinto, la sensazione gli si è presentata al termine delle ultime Olimpiadi, e lui l’ha ascoltata. Ha ringraziato la Federazione e gli sponsor che l’hanno sempre sostenuto.
“Armin si contraddistingue per la sua razionalità, è il nostro più grande atleta di tutti i tempi”, afferma Carlo Mornati, vice segretario del CONI, anche lui presente ad applaudirlo.

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Hai annunciato il tuo ritiro come atleta di competizione, ti dedicherai ad allenare nuovi atleti, oltre che collaborare con la FISI per ricerca e sviluppo di nuovi materiali. Cosa bisogna trasmettere a un futuro possibile campione e a degli appassionati?
L’obiettivo è portare avanti la nostra disciplina, i nostri giovani e trovare i migliori materiali da mettere a disposizione degli atleti.
Desidero trasmettere la mia passione e la mia esperienza.

Quanto è pericoloso sfrecciare su uno slittino a 140 (o più) km orari?
Io dico sempre che non è così pericoloso. Un atleta deve essere preparato molto bene: quando si è ben preparati i rischi sono minimi.

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Che emozioni ti ha regalato la velocità?
Mi ha regalato molto. La scarica di adrenalina mi diverte, mi appassiona tantissimo andare preciso e veloce.

Cos’è per te la paura?
Lo dico sempre: “Paura” nel nostro sport è una parola sbagliata. È importante il rispetto per quello che si fa. Io ho sempre rispettato questo sport e ogni discesa, quando perdi il rispetto allora subentra la paura e di conseguenza il pericolo.

Quali sono le caratteristiche personali che ti hanno portato a vincere così tanto?
Precisione, disciplina, passione.

Come ti sei avvicinato a questo sport?
Con i miei genitori e più in generale con la mia famiglia, perché sono grandi appassionati di slittino.

Perché hai scelto proprio lo slittino tra tutti gli sport sulla neve?
Nel paese da cui provengo molte persone praticano slittino e da bambino imitavo i più grandi. Ho iniziato a 5/6 anni a praticare lo slittino su strada e ho partecipato a diverse gare fino a 14 anni. Poi ho deciso di praticare questa disciplina olimpica su pista artificiale.

Quando inizia la carriera professionistica?
A 14 anni sono entrato a far parte del team junior per slittare fino a 16/17 anni, poi in squadra A, dove ho praticato questo sport a livello professionale.

Come ti preparavi fisicamente e mentalmente a una gara?
La preparazione inizia in estate, prima della gara mi concentro sulla pista perché bisogna conoscerla perfettamente a memoria. È necessario programmare ogni movimento che cambia la traiettoria dello slittino. La partenza è fondamentale, mentre la parte mentale è supportata dalla memoria visiva della pista.

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Quali sono i tuoi punti forti e deboli (se ci sono) in pista?
Il mio punto forte è la discesa, il debole è invece la partenza, negli ultimi anni non sono stato in grado di partire così veloce come i miei avversari.

L’allenamento è uguale durante l’anno, per le competizioni olimpiche, per i mondiali, o modifichi qualcosa?
Si inizia l’allenamento e la preparazione durante l’estate e si continua durante l’inverno quando si va sulla pista ghiacciata. L’allenamento a secco è un po’ noioso, ci si allena con i pesi, mentre sul campo sportivo si simula la partenza, che è un momento fondamentale durante le competizioni. Quando slitto su ghiaccio mi concentro e cerco di farlo nel miglior modo possibile.
Con l’esperienza ho cercato un sistema che mi portasse avanti nella mia disciplina.

Hai praticato qualche altro sport?
Io sono cresciuto sulla slitta e ho praticato pochissimo altri sport. Un po’ di atletica leggera, di calcio e snowboard.

Che effetto ti fa sentirti definire “una leggenda”?
Sicuramente mi fa molto onore, ma io non mi sento come una “leggenda”, lascio però che mi definiscano così.

E tu come ti definiresti?
Molto disciplinato, serioso e allegro quando sono fuori delle piste.

Cos’è per te il lusso? Il tuo lusso
Il lusso è la salute. Quando non è buona mi rendo conto di quanto sia importante. Il mio lusso è che sono sano e che ho una famiglia sana.

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Arianna Eleonora Fiorini