Un gruppo di donne curvy e un susseguirsi di scatti in bianco e nero, firmati dal fotografo moda Stefano Bidini, sono i protagonisti del Calendario Beautiful Curvy 2016, progettato e fortemente voluto da Barbara Christmann, redattrice e corrispondente moda di testate internazionali.

Obiettivo? Contribuire a divulgare un messaggio “sociale”, sostenere un concetto di benessere legato alla capacità di stare bene nel proprio corpo, in salute. E supportare l’emisfero femminile a comprendere che ciò che davvero conta è l’amore per se stesse, al di là della forma che lo contiene.

Le ragazze che posano per il calendario portano da una tg 44 alla 52, hanno un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, tutte di nazionalità italiana, provenienti da ogni area geografica hanno peculiarità differenti: altezze, colori e forme. Sono state selezionate tramite un casting online sul sito internet omonimo.

2

Il Calendario Beautiful Curvy 2016 mostra un’altra realtà, dove accettazione e valorizzazione rappresentano due aspetti imprescindibili. È scaricabile gratuitamente o acquistabile su ordinazione sull’omonimo Blog www.beautifulcurvy.com. Un contenitore volto a supportare, consigliare e comunicare un mondo curvy a 360°. “Sono felice di essere diventata un punto di riferimento e d’appoggio per molte donne di cui comprendo i problemi essendo anch’io una donna in carne“, puntualizza Barbara Chrismann.

3

Barbara Chrismann, ideatrice del progetto ormai giunta alla quarta edizione, cerca di fotografare le donne che rappresentano, attualmente, quasi la metà della popolazione femminile italiana. “L’obiettivo è volto ad accorciare le distanze tra donna e concetto di modella – precisa Barbara Christmann –, ho rapprensentato un concetto di bellezza più veritiera. Le modelle curvy sono donne più vicine alla realtà e rappresentano quindi una bellezza più veritiera se vogliamo; donne che non creano distanza, che non rappresentano un’ideale da raggiungere, bensì una conferma, una sorta di specchio. La vicinanza consente accoglienza e implica benessere soprattutto psicologico, evitando così di proporre modelli che con il benessere hanno ben poco a che fare.

Il numero sempre più crescente di ragazze giovanissime che associano la magrezza ‘scheletrica’ alla bellezza la dice lunga e inquadra in un’ottica più ampia il problema legato agli stereotipi di bellezza imposto dal sistema”.

4Purtroppo il mondo della moda e dello spettacolo hanno contribuito a generare questo fraintendimento: un mondo legato più all’immagine. “Tanto interesse all’esteriorità ha generato una mancanza di equilibrio – sottolinea la giornalista -. Siamo fatti di più aspetti: corpo, mente, emozioni… Dare valenza unicamente al fisico implica ridurre l’essere umano, amputarlo, togliergli una gran parte delle sue peculiarità. La ricerca ossessiva al raggiungimento di una taglia, l’identificarsi in un numero diventa un pensiero martellante che porta ad annullarsi. E l’obiettivo di uno stereotipo, volto alla perfezione amputa l’essere umano e lo priva delle sue peculiarità. Vivere in una società totalmente rivolta all’esterno ha creato solo distorsione”.

Il set diventa dinamico, lontane dalle icone del Fashion System le modelle sono valorizzate dagli accorgimenti di Make-up Artists di Aegyptia Milano Make-up e da Sebastiano Attardo, Hair Stylist di note Celebrities e fondatore dei Saloni Imago.

“Le ragazze erano molto felici di partecipare e non vedevano l’ora di salire sul set per giocare a fare le modelle, anche solo per un giorno – racconta divertita la giornalista -. Nel video si percepiscono gioia ed entusiasmo. Sembrano tornate bambine, felici di mostrarsi per quello che sono e felici di essere trattate con la stessa cura che solitamente si riserva alle modelle tradizionali”.

                                                                 Antonella Strozzi