dolls-2Bionde con occhi azzurri, alcune brune o con i capelli neri, di plastica o di stoffa, e tutte con visi angelici, le bambole, protagoniste dei giochi dell’infanzia che hanno accompagnato le bambine, da oggi stanno insieme su un muro di speranza per quelle ex bambine: le donne.

Nasce così WALL OF DOLLS, un’installazione con protagoniste le bambole che per un giorno si trasformano nel simbolo di una femminilità troppo spesso violata. Ferragamo, Cavalli, Alberta Ferretti, Trussardi, Missoni sono alcuni tra gli stilisti che, aggiungendo creatività, hanno abbigliato le bambole e hanno dato così maggior valore a questo muro che dice “No” all’omertà e all’indifferenza. Un’opera artistica che punta al cuore, nel Centro Culturale di Via De Amicis 2, a Milano: il mondo della Moda contro la Violenza sulle Donne.

Il 21 giugno, data in cui si inaugura a Milano la settimana della moda dedicata all’Uomo, è anche la data di inizio della costruzione di Wall of Dolls, l’iniziativa, infatti, è stata inserita nel Calendario degli Eventi della Camera Nazionale della Moda Italiana e vede il patrocinio del Comune di Milano. La capitale della moda è la metropoli di partenza del progetto, l’installazione proseguirà poi per Parigi e New York, e continuerà il suo viaggio di sensibilizzazione in altre città italiane ed europee.

Wall of Dolls nasce dal carisma della conduttrice e cantante Jo Squillo. “Lavoro nella moda e credo che in questi giorni in cui sfilano le collezioni uomo in passerella si debba assolutamente presentare una cultura diversa – afferma Jo Squillo –. Deve sfilare un uomo che non adotta e non accetta metodi violenti nei confronti delle persone che gli stanno vicino: sorelle, madri, amanti, mogli, fidanzate… La prima causa di morte delle donne non sono i tumori o gli incidenti ma il femminicidio per volontà di uomini che spesso dicono di amare le proprie donne. Pensiamo che la moda, per riflettere una bellezza sempre più autentica, debba contribuire a creare ‘uomini veri’. E la violenza sulle donne è un fenomeno che riguarda soprattutto la cultura maschile”.

dolls-1I cittadini hanno potuto partecipare all’eventoWall of Dolls portando una bambola, si è creata così una grata che ospita un centinaio di bambole. Artiste, avvocatesse, donne medico, giornaliste, celebrities e Associazioni femminili hanno collaborato alla creazione di un muro pieno di speranza, amore, bellezza, idee e futuro, offrendo un contributo informativo e di immagine a favore della crescita culturale della città di Milano.

L’iniziativa vuole mandare un messaggio forte: un muro di silenzio è un muro da abbattere. Mira a scuotere le coscienze, per non restare indifferenti.

Il disprezzo verso le donne è radicato, e ogni giorno veniamo inondati di notizie e immagini di stupri, violenze, omicidi nei loro confronti:

200 giovani rapite in Nigeria da un gruppo di estremisti islamici,

2 ragazze di 14/15 anni stuprate e impiccate in India, gli ultimi femminicidi in Italia…

NEL MONDO 130 milioni di donne – bambine hanno subito mutilazioni genitali, una donna su 5 è stata vittima  di violenza fisica o sessuale.

IN ALCUNI PAESI lo stupro da parte del marito è ancora legale e la brutalità sulle donne è una normale componente culturale.

IN AMERICA una donna ogni 15 secondi viene aggredita, spesso, dal coniuge.

IN EUROPA 62 milioni di donne, una su 3, sono vittime di maltrattamenti.

IN ITALIA 6.743 mila donne hanno subito abusi, e molte non ci sono più.

Il femminicidio è un crimine contro l’umanità.

BAMBOLE-STILISTI50 brand di livello internazionale rappresentativi del Made in Italy, con 25 artiste, 20 Associazioni Onlus e diverse scrittrici, tutti insieme nella costruzione di Wall of Dolls, un muro che diventa un’installazione ad alto impatto emotivo. Un’opera artistica che punta al cuore, un’emozione che si traduce in azione concreta. “La bambola è un simbolo meraviglioso, un simbolo che va curato. ‘We are not just dolls’ (noi non siamo solo bambole), dice la nostra maglietta – precisa Jo Squillo–. Si può acquistare su internet e il ricavato andrà in beneficienza. Con la prossima iniziativa inizieremo poi a creare dei progetti”.

Come nasce Wall of Dolls?

“Nella mia anima artistica c’è sempre stata un’attenzione alle donne. Una delle mie prime canzoni è una canzone punk, provocatoria,‘Violentami’, e ho scritto ‘Siamo donne’ e ‘La vita è femmina’– risponde Jo Squillo –. Negli anni ’80 si diceva che se le donne indossavano le minigonne dovevano aspettarsi d’essere violentate. Oggi la brutalità non è cambiata ed è in continua escalation, bisogna fare qualcosa di concreto. Così ho contattato alcune amiche: Eva Cavalli, Alberta Ferretti e la Biagiotti, e loro mi hanno incoraggiataa continuare. Ho coinvolto le amiche delle associazioni Rosaria Iardino (Presidente di Donne in rete Onlus) e Intervita (Onlus che promuove e difende i diritti dei bambini e delle donne in Italia e nel mondo). Con loro abbiamo chiamato associazioni che spesso non hanno visibilità. La volontà è quella di unificare il lavoro comune, incitare a denunciare, e creare una rete di protezione.“Dobbiamo curare questa società malata, dobbiamo partire dai giovani aprendo i loro occhi all’amore, verso il rispetto per il prossimo. Dobbiamo farlo noi donne andando nelle scuole: dobbiamo farlo noi perché siamo forti”, precisa Valentina Pitzalis, sfigurata dal marito, donna coraggio che ha scritto un libro in cui racconta la sua terribile esperienza.

Clementina Speranza