GIORGIO ROCCA, IL SUO ESSERE “BIO”, I RICORDI E LA SUA ACCADEMIA

GIORGIO ROCCA, IL SUO ESSERE “BIO”, I RICORDI E LA SUA ACCADEMIA

Tre cristalli di neve tatuati sul braccio rappresentano le sue passioni: le distese innevate e i suoi tre bambini. Un tatuaggio dopo la nascita di ogni figlio, il primo nel 2007, anche per coprire una cicatrice. Il grande slalomista Giorgio Rocca ha lasciato le piste ma non dimentica il suo amore per l’aria libera e la natura.

“Ho vissuto e vivo di natura. È difficile oggi essere ecologisti, ma cerco di esserlo il più possibile anche per dare un esempio ai miei figli”, precisa Rocca.

Praticando lo sci, Giorgio Rocca è stato spesso obbligato a indossare materiali sintetici per questioni tecniche, oggi però evita i pile e le tute con tessuti acrilici. “A me piacciono le fibre naturali, il cotone, la lana. E tutto questo cerco di trasmetterlo ai miei bambini ai quali regalo giocattoli di legno piuttosto che in plastica”. Vivere in armonia con i ritmi della natura per lui è possibile: per Rocca la qualità della vita è stare bene, evitare lo stress dell’auto, abitare vicino al posto in cui lavora, e avere tempo da dedicare alle cose a cui tiene davvero.

“Il massimo sarebbe vivere dove non c’è inquinamento, in una casa il più possibile bio, tutta in legno, dove non si spreca carburante… La qualità della vita è fatta anche di piccole cose: è importante mangiare cibi sani, incide sul proprio benessere – spiega Rocca –. È importante anche come si mangia, gustare i cibi con calma evitando di pensare a tutt’altro”.

Di lui in molti hanno scritto, parecchi lo hanno intervistato. Tanto è stato detto del campione ma poco dell’uomo Rocca, e pochissimo del nuovo Giorgio, nato quando ha lasciato l’agonismo. Il nuovo Giorgio non è più soltanto un ragazzo sportivo, è ormai un uomo che si occupa dei propri figli e s’impegna particolarmente nel lavoro. Continua a fare il carabiniere, ma si dedica a tanti progetti: collabora con la F.I.S.I., fa l’imprenditore, e vuole sfruttare l’esperienza dei suoi anni da campione nel miglior modo possibile.

Lo hanno definito poco sorridente. “Sono molto controllato, ho sempre avuto paura d’esser giudicato in maniera sbagliata dai giornalisti, e quindi nelle interviste mi apro realmente solo con pochi”, chiarisce Rocca. Chi lo conosce bene, però, lo considera divertente, sorridente e carismatico.

Oggi il suo look è cambiato. Non più capelli cortissimi, ma lunghi riccioli che incorniciano il volto; gli occhiali da vista modaioli con montatura in celluloide, poi, gli danno un aspetto nuovo. Anche l’abbigliamento è diverso: giacca in fustagno e trench impermeabile.

“Se dovessi scrivere un’autobiografia, parlerei di cose che pochi sanno, che in pochi conoscono bene – racconta Rocca –. Scriverei degli alti e bassi legati agli infortuni e a come il superamento di questi mi ha fatto diventare più forte sia come atleta che come uomo. Dopo un infortunio si ritorna a essere uno dei tanti, e si riemerge solo puntando sulla forza del carattere.

Un atleta, poi, è abituato a primeggiare, e lo sport tante cose non le insegna. Non t’insegna la quotidianità, non ti insegna a rapportarti con la gente in maniera rilassata, non competitiva, non t’insegna a stare con gli altri senza cercare la vittoria in ogni momento del giorno”.

Lui, che parecchie volte è salito sul podio e vanta ben 11 vittorie, oggi, a 35 anni, dopo essere divenuto padre, mette lo sci al 2° posto, perché al 1°, ovviamente, stanno i suoi bambini. Al 3° posto, poi, c’è il lavoro.

La scuola di sci Eleven by Giorgio Rocca ha questo nome per ricordare le sue 11 vittorie. Si tratta di una scuola speciale, con maestri formati da lui e con atleti che hanno gareggiato con successo.

La Giorgio Rocca Ski Academy è un’accademia di perfezionamento che permette a sciatori di buon livello di esercitarsi insieme a Rocca nelle piste di Livigno, di Coumayeur, della Val Gardena e di Cortina. “Scio con gli allievi per due giorni, affiancato da un atleta che ha gareggiato insieme a me per la coppa del mondo – spiega Rocca –.  Durante la giornata si fanno delle riprese video e la sera le esaminiamo insieme, così gli allievi hanno un confronto visivo e io posso spiegare meglio come lavorare sui difetti.

Quando gareggiavo, ho ideato insieme al mio allenatore una tecnica legata all’ipnosi che aiuta a gestire le emozioni, a controllare le energie e sfruttarle al meglio. Stringendo i bastoncini, ad esempio, riuscivo a isolarmi dalla realtà, era come se entrassi in un tunnel, per concentrarmi solo su quello che stavo facendo. Senza lasciarmi influenzare da persone, pensieri o insicurezze. Questo non è semplice da trasferire, ma è ciò che vorrei insegnare. Mi piacerebbe, poi, trasmettere la capacità di guardarsi intorno e di capire quanto siamo fortunati a praticare uno sport che ci immerge in una natura meravigliosa quale è quella della montagna”.

Un’altra esperienza lavorativa di Rocca è la collaborazione con la Federazione Italiana Sport Invernali e con la scuola Tecnici Federali, nella quale si occupa della formazione di nuovi maestri e di allenatori di sci alpino appartenenti a club nazionali e internazionali. In Svizzera, poi, ha un’attività in cui promuove, sia per la  farmaceutica che per lo sport, prodotti utilizzati da lui stesso nel corso della propria carriera.

“L’esperienza che mi ha creato più emozione nella mia vita agonistica è quella del giuramento durante i Giochi Olimpici Invernali di Torino, nel 2006 – ricorda Rocca –. Avevo il cuore in gola, come non mi era mai successo durante una gara, non tanto per quello che ho letto e giurato davanti a milioni di persone, ma per l’orgoglio di sentirmi vero portatore della bandiera italiana.

Da bambino non immaginavo di poter diventare un campione: non ero un fuori classe, c’erano ragazzini molto più bravi di me. La volontà e l’impegno, però, mi hanno aiutato. Io sono un atleta costruito, sono arrivato al successo con tanto, tanto lavoro. Tutto si può fare, tutto si può avere, l’importante è crederci”. 

 

UN MONDO MIGLIORE ATTRAVERSO LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE

UN MONDO MIGLIORE ATTRAVERSO LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE

Esistono numerose canzoni dedicate agli alberi, forse perché gli umani vogliono assomigliare a loro: dritti, fermi, ben piantati al terreno, con la capacità di crescere e cambiare con il variare delle stagioni. O forse perché l’albero è simbolo di longevità e di saggezza. Fin dall’antichità, le foreste sono considerate luoghi sacri, santuari in cui si avverte la forza della natura.

Oggi, il benessere delle foreste e delle aree boschive è messo a dura prova dal cambiamento climatico, che impone ai fusti di adattarsi a nuove situazioni ambientali. La capacità di adattamento è legata ai sistemi genetici degli alberi e alle loro funzioni. Studi scientifici hanno dimostrato che i vegetali sono in grado di “migrare” da situazioni climatiche sfavorevoli e adattarsi in altre zone. La rapidità di spostamento delle piante è considerevole, ma inferiore a quella richiesta per far fronte al cambiamento del clima. Inoltre, gli alberi posso adeguarsi in situ, attraverso risposte evolutive genetiche, modificando la propria struttura.

Abbondanti precipitazioni, spopolamento della montagna e l’assenza di un’adeguata gestione forestale sono tra le principali cause del dissesto idrogeologico, un problema sempre più diffuso che provoca erosioni e frane. Per fronteggiare la situazione occorre una rinnovata strategia di prevenzione e riqualificazione territoriale. “Uno studio dell’Alleanza delle Cooperative Italiane dimostra che i costi dell’emergenza sono da 3 a 5 volte maggiori rispetto a quelli della prevenzione – afferma Francesco Iovino, docente di Selvicoltura presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Reggio Calabria –. Dal 2010 al 2013 il costo del dissesto è di 7,5 miliardi di euro, risorse indispensabili per attuare una reale politica di prevenzione e di buon governo del territorio”.

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Le foreste costituisco un elemento essenziale del territorio e del paesaggio. “Le aree boschive hanno la funzione di proteggere il suolo, l’acqua e le infrastrutture – continua Francesco Iovino –. Funzioni ancora più importanti per il nostro Paese dove la geografia forestale coincide con quella montana. In Italia, i boschi sono una componente significativa dei territori montani”.

Un intervento positivo e attivo nella gestione delle risorse forestali è indispensabile, per garantire un’integrità ecologica delle risorse ambientali e per avere un impatto corretto sul sistema sociale ed economico. Le aree boschive forniscono sia un’identità culturale a uno Stato, sia beni materiali, il legno. In Italia, le attività legate alla filiera del legno coinvolgono circa 80 mila imprese e garantisce un saldo commerciale positivo, in quanto si tratta del secondo settore dell’industria manifatturiera italiana. “Nel nostro Paese, il settore foresta-legno dipende dall’estero per il ricavo di materia prima – riferisce Piermaria Corona, membro del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria –. L’Italia è il primo importatore europeo di legname per l’industria e il primo importatore di legna da ardere”. Nonostante ciò, il tasso di prelievo dai boschi italiani è uno dei più bassi in Europa.

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Le foreste coprono un terzo delle terre emerse a livello mondiale e giocano un ruolo cruciale nel funzionamento ecologico del pianeta e dell’economia globale, per tale motivo è fondamentale l’impegno politico, scientifico e di ogni singolo cittadino per salvaguardare l’ambiente e renderlo migliore.

Simone Lucci

UN MIELE DELIZIOSO E ATTENTO ALL’AMBIENTE

UN MIELE DELIZIOSO E ATTENTO ALL’AMBIENTE

Miele di bosco, miele d’acacia, miele dell’Appennino, miele di agrumi, miele d’eucalipto, miele di tiglio, miele di sulla, miele di coriandolo sono solo alcuni dei deliziosi prodotti realizzati dal Mielizia. Il miele fornisce all’organismo calorie disponibili e non dannose per l’organismo. Il prodotto può essere consumato in tranquillità da persone sane e meno, ma soprattutto dagli atleti. Nell’alimentazione di chi pratica sport ad alti livelli, il miele è particolarmente indicato subito prima di uno sforzo fisico e immediatamente dopo, per recuperare le energie impiegate. L’alimento è consigliato anche a persone che svolgono attività “mentali”, in quanto è benefico per il cervello e il sistema nervoso, essendo in grado di “controllare” e aiutare l’efficienza mentale. Risotto agli asparagi condito con miele di castagno e semi di papavero, spaghetti noci e miele d’agrumi, agnello al miele d’acacia, arista al miele d’agrumi, spiedini di mazzancolle al lime, miele di timo e semi di papavero sono alcuni manicaretti che si possono cucinare con il “nettare degli dei”. Mielizia, brand di CONAPI, propone il miele di acacia, di sulla e di eucalipto in un contenitore totalmente biologico e biodegradabile.

CONAPI (Consorzio Nazionale Apicoltori), con sede a Monterenzio in provincia di Bologna, rappresenta numerosi produttori uniti dalla passione per le api, per i prodotti e per la natura. La produzione media annua supera le 2.500 tonnellate di miele, cui va aggiunta una linea di altri prodotti apistici e di confetture.

Uno storico brand di CONAPI è Mielizia. Mielizia è l’unione di due parole: miele e delizia. Gli apicoltori di Mielizia sono coltivatori di biodiversità e lavorano insieme alle api, creando le condizioni affinché gli insetti possano produrre mieli, pollini e prodotti apistici buoni e puliti. Dai nettari, le api producono mieli profumatissimi, una vera delizia per i sensi. È così che nascono i prodotti Mielizia.

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Il brand Mielizia integra la sua linea di prodotti con tre nuove proposte innovative e rispettose dell’ambiente. La particolarità degli articoli commercializzati è il contenitore in cui il miele viene commercializzato. Mielizia propone sugli scaffali dei migliori supermercati e ipermercati, 3 nuovi mieli monoflora: acacia, eucalipto e sulla. Il miele è contenuto in una rivoluzionaria confezione di carta e PLA, acido polilattico che deriva dalla canna da zucchero, con il vantaggio di essere 100% compostabile. L’acquirente può contribuire al benessere dell’ambiente: sia sostenendo il mondo delle api attraverso l’uso di un prodotto realizzato nel rispetto della natura, sia evitando di produrre rifiuti terminato il prodotto. La confezione può essere inserita nell’organico dove si “scioglie” in circa cento giorni senza lasciare alcuna traccia, mescolandosi alla terra e arricchendola di sostanza.

Il miele è proposto in una confezione da 100 g, molto diversa dalle “classiche” confezioni in cui viene proposto prodotto, è pensata per un utilizzo settimanale che garantisce la possibilità di avere un prodotto sempre fresco, fino all’ultimo grammo e con una porzionatura perfetta per la realizzazione di moltissime ricette, come dimostrano dalle proposte dello chef Pietro Leemann.

Oltre a offrire prodotti salutare e genuini, Mielizia propone articoli attenti all’ambiente ed ecosotenibili.

Simone Lucci

Ecco alcune ricette proposte dallo chef stellato Pietro Leeman.

UN MIELE AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO

mielizia3Catalana di ricotta di capra con scorze di arancia candite con Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori” e sorbetto di bucce di mela e pera con Miele di Acacia Mielizia “Noi Apicoltori” (gluten free)

Ingredienti per 10 persone

Per il sorbetto

200 g di bucce di pera chiara

200 g di bucce di mela gialla

500 g di acqua

80 g di succo di limone

100 g di Miele di Acacia Mielizia “Noi Apicoltori”

10 g di cannella in polvere

Per la catalana

300 g di ricotta di mucca

100 g di caprino

400 g di latte

5 g di anice verde

100 g di Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori”

50 g di maizena

80 g di zucchero di canna

80 g di scorze di arancia candite

Il Lato Dolce del Buono” è un risotto con gambi di carciofo, pesto di foglie, bucce di sedano verde e Miele di Sulla Mielizia “Noi Apicoltori”, senza latticini e gluten free. Per 10 persone, è sufficiente sbollentare 200 g di bucce e foglie di sedano verde per due minuti in 2,5 l di acqua salata con 20 g di sale per poi toglierle con una schiumarola e lasciarle raffreddare. Frullare poi i 200 g di foglie di sedano verde con 150 g di olio di oliva, salando e passando al setaccio fine, unendo poi 5 g di scorza di limone, aggiustare di sale e aggiungere pepe. Unire all’acqua di cottura delle foglie di sedano, 200 g di foglie di carciofo e cuocere lentamente per 20 minuti per poi filtrare il tutto. Tagliare 50 g di zenzero in piccoli cubetti, pelare e tagliare a cubetti di circa 0,5 cm 25 g di gambi di carciofo. Come da prassi, poi, mettere il riso Carnaroli in una pentola unta di olio dove tosterà leggermente, aggiungere i gambi di carciofo e portare a cottura aggiungendo, poco alla volta, il brodo che avremo ottenuto. A cottura ultimata, mantecare con 100 g di Miele di Sulla “Noi Apicoltori” Mielizia, lo zenzero, i 200 g di purea di sedano rapa (che si ottiene facilmente sbollentando e frullando il sedano rapa) e 80 g di succo di limone. Servire su piatti ben caldi e macchiare con il pesto di sedano verde.

TO BEE OR NOT TO BEE

mielizia43 paté – uno di patate peruviane e pelatura di rape, uno di ceci e bucce di carota e uno di borlotti, bucce e semi di zucca – realizzati con Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori” e serviti con insalata di germogli, crudità e Polline Mielizia e accompagnati da blinis di grano saraceno

Ingredienti per 10 persone

200 g di ceci

400 g di patate peruviane

200 g di fagioli borlotti

40 g di crema di sesamo

40 g di burro di arachidi

5 g di scorza di arancia grattugiata

20 g di succo di limone

200 g di bucce di carota

200 g di bucce di rapa

200 g di bucce di zucca

40 g di semi di zucca

5 g di olio di peperoncino

100 g di olio extravergine di oliva

50 g di aneto

100 g di Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori”

10 g di prezzemolo

5 g di timo

200 g di carote, sedano verde e rape tagliate a strisce sottili

100 g di germogli d’alfa alfa e di crescione

20 g di Polline

40 g di erba cipollina

fiori di aneto per la guarnizione

Sale e Pepe

Per i blinis

300 g di acqua

10 g di olio extravergine di oliva

1 bustina di lievito in polvere o Cremor Tartaro

200 g di farina di grano saraceno fine

20 g di farina di castagne

50 g di farina di riso

5 g di sale

“To Bee or Not To Bee” è una ricetta formata da tre paté – di ceci e bucce di carota; di borlotti e semi di zucca; di patate peruviane e pelatura di rape – realizzati con Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori” e proposti con insalata di crudità, germogli e polline e accompagnati da blinis di grano saraceno. Per un quantitativo per 10 persone, si procede lavando molto bene le bucce (200 g di bucce di carote, 200 g di bucce di zucca e 200 g di bucce di rapa) e cuocendole separatamente per 30 minuti in una pentola coperta con un goccio di olio, un bicchiere di acqua e un pizzico di sale. Quando avranno assorbito tutto il liquido, vanno frullate una dopo l’altra e passate al setaccio fine.

1° paté: Mettere a bagno 200 g di ceci per un’intera notte, cuocerli in pentola a pressione per 18 minuti e, infine, sgocciolarli, frullarli e passarli al setaccio. Scaldare leggermente 50 g di olio extravergine di oliva con 5 g di timo e versare il preparato sui ceci, unendo 40 g di crema di sesamo, la purea ottenuta dalle bucce di carote, 30 g di Miele di Eucalipto “Noi Apicoltori” Mielizia e un pizzico di sale.

2° paté: Mettere a bagno 200 g di fagioli borlotti per un’intera notte, cuocerli a pressione per 12 minuti e poi sgocciolarli, frullarli e passarli al setaccio. A questi, aggiungere 40 g di burro di arachidi e le bucce di zucca frullate con l’aggiunta di 30 g di Miele di Eucalipto, oltre a 5 g di scorza di arancia grattugiata e 20 g di succo di limone. In seguito, tostare 40 g di semi di zucca che andranno messi sopra al paté finito.

3° paté: Cuocere 40 g di patate peruviane pelate al vapore per 20 minuti, aggiungere le bucce di rapa frullate, passare il tutto al setaccio e far raffreddare velocemente per poi condire con 60 g di olio extravergine di oliva, 40 g di erba cipollina tagliata fine, 10 g di prezzemolo tritato e 30 g di Miele di Eucalipto, oltre a 5 g di olio di peperoncino e sale.

Per i blinis: unire 200 g di farina di grano saraceno fine, 50 g di farina di riso e 20 g di farina di castagne e aggiungere una bustina di lievito in polvere, 300 g di acqua mescolando il tutto per bene. Versare un paio di cucchiaiate del composto in una pentola ben calda e unta per ottenere dei blinis che andranno cotti 2 minuti per lato.

Sui piatti, disporre una cucchiaiata di ognuno dei tre paté, accompagnarli con i blinis e con un’insalatina di crudità (200 g di carote, sedano verde e rape tagliate a striscioline sottili) e 100 g di germogli d’alfa alfa e di crescione condita con un pizzico di sale, un goccio di olio di oliva e il polline.

IL LATO DOLCE DEL BUONO

mielizia5Risotto con gambi di carciofo, pesto di foglie, bucce di sedano verde e Miele di Sulla Mielizia “Noi Apicoltori” (senza latticini e gluten free)

Ingredienti per 10 persone

600 g di riso Carnaroli

25 gambi di carciofo grandi

200 g di foglie di carciofo

200 g di bucce e foglie di sedano verde

200 g di purea di sedano rapa

50 g di zenzero fresco

100 g di Miele di Sulla Mielizia “Noi Apicoltori”

80 g di succo di limone

200 g di olio extravergine di oliva

5 g di scorza di limone tritata fine

Sale e Pepe

“Un Miele al Giorno toglie il Medico di Torno” è una catalana di ricotta di capra con scorze di arancia candite e Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori” e sorbetto di bucce di mela e pera con Miele di Acacia Mielizia “Noi Apicoltori”, assolutamente gluten free. La preparazione per 10 persone è molto semplice: per il sorbetto, cuocere 200 g di bucce di pera chiara e 200 g di bucce di mela gialla in 500 g di acqua con ad 80 g di succo di limone per 30 minuti a fuoco moderato; frullare il tutto e passarlo al setaccio. Unire 100 g di Miele di Acacia “Noi Apicoltori” Mielizia, 10 g di cannella e mettere in sorbettiera*.

Per la catalana, passare 300 g di ricotta di mucca e 100 g di caprino al setaccio; nel frattempo, portare ad ebollizione 400 g di latte e legarlo con 50 g di maizena disciolta in un goccio di acqua. Unire 5 g di anice verde tritato, la ricotta e il caprino e 100 g di Miele di Eucalipto “Noi Apicoltori” Mielizia. Mescolare bene e mettere in 10 stampi da catalana monoporzione. Quando i dolci saranno completamente freddi, spolverarli con 80 g di zucchero di canna e caramellarli con un cannello. Servirli adagiandovi sopra una pallina di sorbetto e le scorze di arancia candite.

UOVA BIOLOGICHE E SOLIDALI PER UNA PASQUA ETICA

UOVA BIOLOGICHE E SOLIDALI PER UNA PASQUA ETICA

L’uovo di Pasqua ha origini molto antiche e si collega a riti legati alla primavera, stagione di fecondità e rinnovamento della natura. Durante i secoli, si sono aggiunte tradizioni e leggende legate a questo prodotto. L’uovo rappresenta la Pasqua nel mondo intero. Esistono diverse varietà di uova: dipinte, intagliate, di cioccolata, di terracotta e di carta pesta. Le uova vere, colorate o dorate hanno un’origine radicata nel passato, mentre le uova di cartone o di cioccolato sono di origine recente e se sono prodotte con una buona materia prima e nel rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori, ancora meglio. In commercio sono presenti uova biologiche e solidali al cioccolato al latte e al cioccolato fondente, con il marchio di certificazione del commercio equo ed etico.

FAIRTRADE è un Marchio di Certificazione del commercio equo. Il sistema di certificazione Fairtrade garantisce il pagamento di un prezzo equo e stabile alle organizzazioni di produttori dei Paesi in via di sviluppo e assicura un margine di guadagno aggiuntivo da investire in progetti di sviluppo a favore delle comunità, come la costruzione di scuole, ospedali, corsi di formazione e borse di studio per i figli dei lavoratori. Inoltre, garantisce il rispetto dell’ambiente, della biodiversità e promuove pratiche di agricoltura sostenibile.

solidal_coopFairtrade è attenta alle materie prime utilizzate per la produzione di uova di cioccolato. Sono commercializzate uova al cioccolato al latte e al cioccolato fondente realizzate con cacao e zucchero Fairtrade. Gli ingredienti provengono da organizzazioni della Repubblica Dominicana, Perù, Costa Rica, Swaziland, Paraguay e India.

C’è Ponchito è un gustoso ovetto di cioccolato al latte bio distribuito da Baum. L’articolo è realizzato con cacao e zucchero di canna del commercio equo certificato di Repubblica Dominicana e Paraguay. Le sorprese all’interno dell’uovo sono create da artigiani di Paesi in via di sviluppo e di cooperative sociali italiane.

E per gli amanti dei prodotti biologici, Antica Norba propone di cioccolato al latte o extrafondente Fairtrade. I prodotti sono distribuiti da Baule Volante. Grazie all’acquisto di uova di cioccolato al latte Fairtrade si può sostenere il progetto di solidarietà Sole, una Onlus piemontese. L’associazione raccoglie fondi per progetti in Africa. I guadagni delle vendite dello scorso anno sono stati utilizzati per realizzare un sistema di raccolta per l’acqua piovana e due cisterne da cinquemila litri in Mozambico.

Fairtrade fornisce molteplici dolci proposte realizzate con cacao e zucchero per augurare a tutti una serena Pasqua all’insegna della solidarietà e del biologico.

Simone Lucci

Logo

Fairtrade International è un’organizzazione non profit che lavora con agricoltori e lavoratori per migliorare le loro vite attraverso un commercio più equo. Fairtrade International sviluppa gli standard internazionali Fairtrade, supporta i lavoratori e coordina il sistema internazionale Fairtrade. Per maggiori informazioni: www.fairtrade.net

Fairtrade Italia rappresenta Fairtrade International e il Marchio di Certificazione FAIRTRADE nel nostro paese dal 1994. Lavora in partnership con le aziende concedendo loro in sub-licenza il Marchio FAIRTRADE come garanzia di controllo delle filiere dei prodotti provenienti dai Paesi in via di sviluppo, nel rispetto dei criteri di terzietà che l’ente di certificazione assicura. Inoltre facilita l’approvvigionamento di materie prime certificate e il consolidamento delle filiere in base alle richieste specifiche dei propri partner. Attualmente in Italia i prodotti Fairtrade sono in commercio in più di 5.000 punti vendita e il valore del venduto è di 76 milioni di euro. Per maggiori informazioni: www.fairtradeitalia.it

RIMEDI GREEN PER FAR BRILLARE LA CASA

RIMEDI GREEN PER FAR BRILLARE LA CASA

Si può dire addio ai classici detergenti aggressivi e dannosi per l’ambiente, ora è possibile detergere la casa rispettando la natura. Per pulire le pentole incrostate, smacchiare le posate e cancellare i cattivi odori bastano la scorza di un limone, mezza patata o un’arancia. Gli scarti di frutta e verdura, infatti, possono rivelarsi preziosi alleati per far brillare la propria casa.

Cortilia, il primo mercato agricolo online, da sempre attento al riciclo e alla sostenibilità, ha pensato a 5 pratici consigli per sbrigare le pulizie domestiche, utilizzando solo bucce e avanzi vegetali. Per un risultato a prova di sporco, 100% naturale e low cost.

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La PATATA al posto del sapone. La patata è un ottimo sgrassatore contro le macchie di unto, è sufficiente strofinarne metà tubero sui capi da lavare per ottenere lo stesso risultato pulente di un sapone efficace. La patata è un ottimo alleato per eliminare aloni e macchie da vetri, specchi e finestre. Una volta passato il tubero, basta ripassare le superfici con un panno morbido per eliminare lo sporco più evidente e ottenere un risultato splendente.

La SCORZA DI ARANCE E DI MANDARINI inebria di profumo la casa. Non c’è nulla di più sgradevole che accogliere ospiti e amici in una casa che odora di chiuso. Se spalancare porte e finestre non dovesse essere sufficiente, gli agrumi possono trasformarsi in efficaci deodoranti naturali. Per ottenere un potente assorbi-odori, basta far seccare le bucce di un arancia o di un mandarino su di un calorifero, mischiandole poi in una ciotola con fondi (e chicchi) di caffè.

La BUCCIA DI UNA BANANA è un lucido naturale. Pulire le scarpe non è più una “mission impossibile”, basta strofinare con la parte interna della buccia di una banana le proprie calzature, per vederle risplendere come non mai. La buccia, infatti, è ricca di oli e potassio che, oltre a restituire brillantezza, contribuiscono a preservare scarpe e stivali da usura e agenti atmosferici. Dopo aver passato la buccia di banana, è importante ricordarsi di ripassare tutti gli oggetti con un panno morbido, possibilmente di camoscio.

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CON IL LIMONE le pentole ritornano al vecchio splendore. Per ridare lucentezza alle vecchie stoviglie basta utilizzare la scorza e il succo di un limone. Grazie al suo potere sgrassante e al suo gradevole aroma, il limone è un ottimo detergente per togliere i cattivi odori e l’antiestetica patina nera che, con il passare del tempo, si forma sul fondo di pentole e tegami. Il trucco sta tutto nell’aggiungere ad acqua e sale grosso, il succo e la scorza di un limone e lasciar riposare per almeno un’ora sulla superficie annerita. Una volta risciacquato, l’effetto brillante è assicurato. E il limone è imbattibile anche per combattere le tracce di calcare che si accumulano su rubinetti e lavandini, o per cancellare l’odore di uovo dalle stoviglie.

UNA MELA al giorno toglie … l’odore di torno. Per evitare che la cucina si impregni dell’odore di fritto, prima della cottura, è sufficiente mettere nell’olio una fetta di mela, ricordandosi di toglierla quando inizierà a dorarsi. In questo modo, l’aroma della mela attenuerà l’odore di frittura. E se in casa non dovessero esserci mele, si possono utilizzare in alternativa un sedano o un limone.

Simone Lucci

Marco PorcaroMarco Porcaro, 43 anni, è CEO di Cortilia, piattaforma internet per la vendita diretta e per la distribuzione di prodotti agricoli locali da lui fondata unendo le sue due grandi passioni: la tecnologia e il buon cibo.
Cortilia (www.cortilia.it), realtà italiana nata nel 2011, è il primo mercato agricolo online a mettere in contatto consumatori e agricoltori locali per fare la spesa come in campagna. In un semplice click, Cortilia consegna direttamente a domicilio prodotti freschi, frutta e verdura di stagione, acquistati direttamente dall’agricoltore e coltivati in modo sostenibile, dalle aziende agricole più vicine agli utenti. Cortilia vuole rispondere alle esigenze di tutte quelle persone attente ai sapori autentici, alla qualità a tavola e agli acquisti consapevoli, interessate a ricevere nella propria cucina tutto il meglio dei prodotti locali del territorio. Cortilia rappresenta un modello originale di valorizzazione della filiera alimentare locale al servizio degli agricoltori del territorio, aggregati in piccoli mercati virtuali in base alla vicinanza, alla varietà dei prodotti offerti e all’ottimizzazione logistica. Uno dei tanti punti di forza del servizio è il “just in time”: i prodotti sono raccolti e consegnati direttamente a domicilio, in modo da garantire la qualità e la freschezza tipici della filiera corta.

SNEAKERS A IMPATTO ZERO®, LA CHIAVE PER IL SOSTEGNO AMBIENTALE

SNEAKERS A IMPATTO ZERO®, LA CHIAVE PER IL SOSTEGNO AMBIENTALE

Riciclo ed ecosostenibilità sono parole entrate nel vocabolario della moda che si traducono nell’utilizzo di abiti e accessori totalmente green. Grandi firme hanno creato collezioni impiegando materiali biologici e riciclabili. In passerella si possono ammirare outfit che hanno l’obiettivo di ridurre l’uso di materie prime ed energia. La sostenibilità ambientale è un concetto importantissimo anche per Gianni Dalla Mora, titolare dell’azienda calzaturiera WOMSH, nata nel 2011.

scarpe“I miei genitori possedevano negozi di scarpe e io ho sempre lavorato in questo mondo – racconta Dalla Mora –. Sono un fanatico delle calzature e così ho realizzato sneakers a Impatto Zero® in collaborazione con LifeGate, quindi prodotte con energia derivante da fonti sostenibili. Un progetto a cui ha aderito anche la rockstar Vasco Rossi per la realizzazione del tour ‘Buoni o Cattivi’ nel 2004”. Impatto Zero® è un progetto che calcola, riduce e compensa le emissioni di anidride carbonica (CO2) generate dalla fabbricazione, l’impiego e i consumi dei principali elementi e risorse, la spedizione del prodotto e lo smaltimento a fine vita. “L’idea è nata in seguito alla lettura di un libro di Marco Roveda, presidente di LifeGate – spiega il titolare –. Un romanzo ricco di speranza dove si mostra come fare economia rispettando l’ambiente. Per compensare la produzione di CO2, provvedo a far piantare un albero in un parco di Roma per ogni scarpa prodotta”. Per ogni collezione realizzata, l’impresa contribuisce alla creazione di nuove aree boschive e alla salvaguardia delle aree verdi già presenti.

“WOMSH è un’impresa con un livello qualitativo e un design elevato – dichiara Gianni Dalla Mora –. La società ha lo scopo di creare un prodotto che coniughi lo stile italiano e la sostenibilità ambientale”. Le scarpe sono fabbricate totalmente in Italia, a Stra, in provincia di Venezia, nel distretto calzaturiero della Riviera del Brenta. “Per me il Made in Italy è molto importante sia per etica, sia per ambizione personale – spiega il dirigente –. Made in Italy significa buon gusto, buona capacità manifatturiera e attenzione ai dettagli”.

Le calzature WOMSH originali a impatto zero si identificano tramite un occhiello verde posto sulla tomaia. Sul mercato sono disponibili 4 linee: SLIP, RUNNY, BASK, SKIN. “Il brand si rivolge a ogni uomo, donna, ragazzo che si senta giovane mentalmente e nello spirito – precisa l’imprenditore –. Il marchio è rivolto a un target dallo spirito, attento, curioso, viaggiatore, urban, istruito, a una persona, insomma, che vuole comprare con consapevolezza”. Le scarpe possono essere acquistate sul sito internet o presso i punti vendita, tra i negozi più prestigiosi: Giovani a Treviso, Fiorini a Desenzano, Le Follie ad Affi (VR). Le WOMSH nascono come scarpe passaparola: World Of Mouth Shoes significa questo. Il cliente che compra le scarpe sul sito diventa promoter e può diffondere il suo codice invito per far acquistare le sneakers anche ad amici.

Le sneakers usurate possono essere riciclate. “L’azienda ritira le scarpe usate e dà in cambio un buono di 10€ per un acquisto successivo – informa Dalla Mora –. Il recupero viene svolto dall’impresa Esosport”.  Esosport, società di Opera, riutilizza poi la tomaia delle scarpe per la realizzazione di tappeti per palestre e imbottiture di palloni. Con la suola si produce invece un agglomerato di gomma usato per pavimenti anti trauma e ad assorbimento d’impatti. Pavimentazioni atossiche e resistenti alla corrosione di oli, acqua e luce, utilizzate per i parchi giochi: “I Giardini di Betty”, presenti a Milano, Opera, Firenze e Roma. “Un’iniziativa nata in onore di Betty Salvioni Meletiou, moglie del Managing Director di ESO Nicolas Meletiou – specifica il dirigente –. Un progetto a cui il titolare di Esosport tiene in modo particolare, in quanto i coniugi, entrambi maratoneti, cercavano una soluzione per riciclare le sneakers consumate dopo le gare”.

L’azienda è nata con l’idea di esportare le calzature all’estero. “Sono state attivate due agenzie nel centro nord Europa, dove vi è maggiore sensibilità per i temi ambientali – spiega l’imprenditore –. Il mercato estero è un po’ la salvezza delle imprese. Lo scopo aziendale è di inserirsi nel mercato a 360°”.

WOMSH ha un occhio sempre puntato verso l’avvenire per realizzare nuove proposte rispettose dell’ambiente. “Per il futuro si sta pensando a un prodotto più cittadino, con la portabilità e il comfort di una sneaker – annuncia Dalla Mora –. Una scarpa formale con un fondo molto morbido e flessibile. La calzatura deve essere portabile, comoda e sempre a impatto zero”.

L’impresa dimostra di saper coniugare la moda con l’aspetto green in ogni sua linea di calzature. “WOMSH non nasce con lo scopo di cambiare il mondo – afferma l’imprenditore –. Il suo fine è migliorarlo e sporcarlo di meno, sperando di sottolineare l’importanza della sostenibilità ambientale e promuovendo la diffusione di sistemi di riduzione di CO2 in tutti gli ambiti lavorativi”.

Come ha dichiarato la rockstar Vasco Rossi: Si può cambiare solo se stessi, sembra poco ma se ci riuscissi faresti la rivoluzione.

Simone Lucci

UN GIRO D’ITALIA IN SELLA ALLE BICI LOMBARDO

UN GIRO D’ITALIA IN SELLA ALLE BICI LOMBARDO

Roma, Firenze, Venezia, Ferrara, Portofino, queste alcune delle città che danno il nome alle biciclette firmate Cicli Lombardo, azienda siciliana in forte espansione, in un giro d’Italia virtuale che vede circa un centinaio di tappe disseminate per tutta la penisola. “Nella nuova linea di biciclette abbiamo voluto evidenziare il Made in Italy, e in futuro applicheremo anche una bandiera tricolore su tutti i modelli”, precisa Emilio Lombardo, Amministratore Delegato.

In un settore, quello del ciclo, sempre più in caduta libera, la Cicli Lombardo Spa macina chilometri in contro tendenza, con un incremento annuo del fatturato di circa il 20%, dovuto soprattutto ai valori in cui l’azienda ha sempre creduto. “La nostra azienda cresce tanto grazie al fatto che sempre più persone riconoscono la qualità, l’innovazione, il design delle nostre biciclette – spiega Emilio Lombardo –, siamo proiettati all’estero e orientati verso un’internazionalizzazione del nostro prodotto. Cerchiamo di abbattere le frontiere per riuscire ad avere un margine di crescita in contro tendenza, oltre la media del settore”. Un aumento delle vendite dovuto anche a un atteggiamento più responsabile delle persone nei confronti dell’ambiente e dell’ecologia, a una crisi economica che orienta verso mezzi di trasporto a basso costo, ma anche a una moda contagiosa che, si augura Emilio Lombardo, crescerà e si affermerà sempre più. “L’uso della bicicletta rende le città e le società molto più civili e vivibili, quindi il mio auspicio è che si diffonda. Ad oggi, in Italia,  questa scelta si basa ancora solo sulla convenienza, abbiamo però già la testimonianza di altre nazioni europee che dimostrano quanto sia importante e quanto sia anche bello andare in bicicletta.”.

I fratelli Lombardo hanno voluto fortemente potenziare la produzione italiana, rifiutandosi di importare dall’Oriente prodotti marchiati col loro nome. Cura del dettaglio, attenzione alla sicurezza e all’ambiente, garanzia di qualità e del Made in Italy, questi i punti di forza di un’azienda che sceglie di assemblare completamente le sue biciclette all’interno dello stabilimento di Buseto Palizzolo, in provincia di Trapani. “Controlliamo tutto: dalla verniciatura, al montaggio delle ruote e della bicicletta, fino alla logistica, perché è importante anche come si trasporta. Curiamo ogni dettaglio: gli adesivi, ad esempio, vengono applicati sotto la vernice, e questo permette di avere nel tempo una bicicletta sempre nuova. L’elaborazione dell’estetica e di alcuni telai e stata curata dalla Facoltà di Architettura e design dell’Università di Palermo, e stiamo valutando la possibilità di collaborazioni con artisti e designer. Il design, i colori, le linee innovative sono tutti elementi importantissimi perché costituiscono il primo impatto che si ha con la bicicletta: cerchiamo di far innamorare i clienti anche solo guardando le nostre creazioni. Nel 2008, la nostra è stata la prima azienda al mondo a consentire ai clienti di personalizzare le biciclette. Si tratta del servizio “Bici come dici tu”, che permette di scrivere sulla bicicletta quello che si desidera.

Tutte le nostre bike sono certificate EN e presentano un’etichetta indelebile, attaccata al telaio, in cui c’è scritto che  il mezzo è conforme alle esigenze di sicurezza e alla normativa europea”. Un ulteriore motivo di vanto per la Cicli Lombardo che, oltre a rispettare gli standard, si sbilancia e dà anche la possibilità ai clienti di estendere la garanzia fino a tre anni su tutti i prodotti: dai modelli per bambino, alle biciclette elettriche, a quelle sportive. “Siamo sicuri della qualità dei nostri prodotti e dell’attenzione con cui li creiamo – sottolinea Emilio Lombardo –, le biciclette portano il nostro nome, e ci mettiamo la faccia”. Un elemento di differenziazione per chi sa fare bene il proprio lavoro, ma  ha anche alle spalle 60 anni di storia pieni di passione e amore per la propria attività. Una storia che affonda le radici nel lontano 1952, quando Gaspare Lombardo, insignito poi del titolo di Cavaliere Ufficiale della Repubblica dal Presidente della Repubblica, fonda l’azienda adesso gestita dai figli. Non solo un lavoro, ma uno stile di vita. Non solo un prodotto commerciale, ma il simbolo dell’infanzia e un oggetto del desiderio.

Tradizione e artigianalità, ricerca e innovazione, nulla è lasciato al caso, ne sono la prova i grandi risultati ottenuti. “Siamo molto competitivi nel settore delle bici da trekking e delle city – spiega Emilio Lombardo –, ma adesso è in forte crescita pure il settore delle biciclette elettriche, in cui spicchiamo perché siamo l’unica azienda italiana partner della Bosch”. Grazie a questo sodalizio italo-tedesco, l’azienda siciliana si è assicurata per la sua E-Amantea il sistema di assistenza elettrico più affidabile e performante che esista al mondo. Si tratta delle biciclette che ha in dotazione il corpo della Polizia Municipale Roma Capitale per pattugliare la città. Sono di colore blu, personalizzate nel telaio con la scritta “Polizia Roma Capitale”, e utilizzano batterie al litio di dimensioni molto ridotte ricaricabili da qualsiasi presa di corrente in due ore e mezza. Mezzi per la mobilità urbana ecologici, perché rispettano l’ambiente, ed economici, perché consentono di percorrere 100 km con appena 0,05 euro. L’autonomia è di circa 70 km in percorso misto e va fino a oltre i 90 km in modalità eco. Anche i postini di Poste Italiane recapitano la corrispondenza sui cicli Lombardo.

“Facciamo spesso collaborazioni di co-branding con aziende nazionali e internazionali. Uniamo appunto le forze per avere maggiore visibilità”, riferisce Lombardo. Ci sono, infatti, due modelli esclusivi in special edition per Radio105 e Radio Monte Carlo, e ci sono le mountain bike per MSC Crociere, in corrispondenza dei differenti porti di scalo, per consentire emozionanti tour ecologici alla scoperta dei territori dove la nave fa tappa. Bike tours sono stati organizzati ad Amsterdam, ad Amburgo, lungo le bianche scogliere di Dover, e ancora nella capitale svedese, Stoccolma, nella verdissima Gourock, in Scozia, e nei pressi di San Pietroburgo. Ad ogni tappa i partecipanti, a seconda dei propri livelli di abilità, hanno potuto scegliere tra vari tipi di tracciati proposti: da quelli supersportivi per scaricare l’adrenalina ad altri più rilassanti per godere appieno dei diversi paesaggi offerti dal luogo.

“La bicicletta è un mezzo confortevole, performante e ha notevoli fattori positivi. A me personalmente piace moltissimo e mi ricorda l’infanzia: era il mio principale divertimento. La bicicletta ci permette di apprezzare i paesaggi, e riduce i tempi di spostamento nelle città sempre più trafficate”, conclude Lombardo, portavoce di un’azienda che intende macinare chilometri ancora per molti anni.

                                             Clementina Speranza e Federica Tadini