Niente è più sbagliato del famoso slogan “7 chili in 7 giorni”, e mai lasciarsi attirare, poi, da testimonianze entusiastiche di persone che hanno perso 20 Kg in due mesi! Dopo un anno probabilmente avranno recuperato tutto, addirittura con gli interessi.

Il meccanismo è il seguente: una dieta ipocalorica troppo stretta finisce per bruciare i muscoli, come in una sorta di autocannibalismo. Una persona con un’esigenza di 1800 kcal. al giorno che riduce le calorie a 800 ha un deficit calorico di circa 1000 calorie e, per colmare questo deficit, il suo organismo ricava almeno 400 calorie distruggendo tessuto muscolare. Considerando 4 calorie per grammo di proteine, significa perdere circa 100g di proteine muscolari al giorno, cioè circa ½ kg. di massa muscolare, (mediamente formata da un 20% di proteine, 2% di glicogeno e per il resto da acqua). Seguendo questo ritmo si perderanno 5Kg di muscoli in 10 giorni. Le altre 600 calorie, attaccando i grassi (1Kg di tessuto adiposo = 7500 calorie), causerebbero un calo di circa un altro chilo, così avremo il famoso calo di 6Kg in dieci giorni, dei quali meno di 1Kg è costituito da grasso, mentre gli altri 5 sono muscoli. Se si perdono muscoli, però il metabolismo si abbassa, perché i muscoli bruciano, come combustibile preferenziale, grassi e carboidrati. Quindi noi ingrasseremo di nuovo, e più facilmente.

Ma non è finita qui. Infatti quelle 600 calorie di deficit giornaliero a carico dei grassi causano una perdita di grasso (560g alla settimana) troppo veloce innescando dei meccanismi di difesa nell’organismo che cerca di conservare le sue preziose riserve energetiche. Viene aumentata così la produzione di un enzima, la lipoproteinlipasi, che convoglia e imprigiona i grassi, presenti nel torrente circolatorio, dentro le cellule adipose, impedendo al corpo di usarli per coprire il deficit energetico. Il nostro organismo, di conseguenza, finisce per bruciare sempre più tessuto muscolare, e questo lo affatica, lo ingolfa e rallenta ulteriormente il metabolismo. È il circolo vizioso della così detta sindrome yo-yo, il famoso calo e poi il recupero di peso con gli interessi: quando si riprende a mangiare un po’ di più, ci si ritrova con tanta di quella lipoproteinlipasi che in poco tempo si riacquista tutto il grasso perso faticosamente e qualcosa in più.

Per evitare l’insorgere di questo meccanismo non bisogna perdere più di 250g di grasso alla settimana, il che equivale a un deficit calorico di circa 250 calorie al giorno. Esiste, poi, un altro motivo per non perdere peso troppo in fretta. C’è un livello di grasso stabilito geneticamente: ognuno di noi ha un suo livello abituale, in relazione al proprio stile di vita. Se questo livello di grasso viene mantenuto per un anno o più, il corpo sviluppa i capillari, i nervi periferici, il sistema connettivo, gli enzimi necessari per conservarlo. Praticamente il corpo si abitua a quel peso e tende a mantenerlo: è il cosiddetto “FAT POINT”. Quindi è importantissimo perdere grasso lentamente, e soprattutto mantenere il nuovo livello di grasso per almeno un anno, in maniera da riassestare il proprio FAT POINT.

Giuseppe Piccione,
laureato in scienze biologiche
dottorato di ricerca in chimica degli alimenti
esperto in qualità ed igiene degli alimenti e nutrizione umana.