IL PROTOCOLLO CHE SALVAGUARDIA LA BIODIVERSITÁ E IL PATRIMONIO APISTICO

IL PROTOCOLLO CHE SALVAGUARDIA LA BIODIVERSITÁ E IL PATRIMONIO APISTICO

Le api sono tra gli insetti più utili che abbiamo. Grazie a questi piccoli, ronzanti e colorati insetti in primavera è possibile vedere prati fioriti e gustare prelibati nettari degli dei. Le api, però, non producono solo il miele. Da loro dipende il nostro futuro e quello di frutta, verdura e persino di numerosi prodotti caseari come latte, yogurt, burro e formaggi freschi. Se il numero di api continuerà a diminuire, molti alimenti rischiano di sparire dalle tavole. La tutela delle api, infatti, non è una questione che può essere trascurata, dato che questo insetto rischia di diventare una specie in via di estinzione a causa di diversi fattori.

Per difendere il patrimonio apistico e per valorizzare le colture sementiere, è stato firmato a Cesena il Protocollo d’intesa per l’applicazione delle buone pratiche agricole e la salvaguardia del patrimonio apistico, sottoscritto da Assosementi, l’Associazione Italiana delle Aziende Sementiere, assieme al Consorzio delle Organizzazioni di Agricoltori Moltiplicatori di Sementi (COAMS), dalle Associazioni degli apicoltori della Regione Emilia-Romagna e dall’Unione Nazionale Imprese di Meccanizzazione (UNIMA).

“L’obiettivo dell’accordo è salvaguardare il patrimonio degli insetti trasportatori di polline e la biodiversità del nostro Paese – afferma Giuseppe Carli, presidente di Assosementi –. Una delle prime iniziative è istituire un tavolo di lavoro al fine di condividere le problematiche dei settori e individuare le migliori soluzioni per la corretta difesa delle coltivazioni sementiere, garantendo, così, la salute delle api e dell’ambiente”.

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Grazie all’intesa verrà promossa la realizzazione di strumenti informativi e di momenti formativi per gli operatori, al fine di accrescere la conoscenza delle tecniche produttive e delle normative in vigore, sapendo di poter contare sulla collaborazione del Servizio Fitosanitario Regionale dell’Emilia Romagna.

Una recente relazione della Commissione Europea vede il nostro Paese tra i 6 maggiori produttori di miele in Europa, avendo superato le 23 mila tonnellate nel 2015. “L’attività di produzione delle sementi, su cui il nostro Paese vanta un primato, non può prescindere dalle api che svolgono un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e forniscono un’imprescindibile supporto alle produzioni sementiere attraverso l’impollinazione – continua Carli –. L’attività apistica nazionale è un patrimonio importante che occorre tutelare e il Protocollo va nella direzione della sua salvaguardia”.

Per il futuro? “Auspichiamo di estendere la portata dell’iniziativa a livello nazionale, ampliando la collaborazione e il dialogo tra tutti i portatori di interesse”, conclude il presidente di Assosementi.

Simone Lucci

LA SICILIA RACCHIUSA IN PIANTE OFFICINALI BIOLOGICHE

LA SICILIA RACCHIUSA IN PIANTE OFFICINALI BIOLOGICHE

In un territorio variegato con spiagge dalla sabbia fine e costoni di roccia calcarea, sorge il piccolo comune di Petrosino. Il paese che in siciliano si pronuncia piddrusinu, e si traduce con la parola italiana prezzemolo, è il luogo più adatto per ospitare una profumata, biologica e certificata coltivazione di erbe aromatiche, grazie alle favorevoli condizioni climatiche.

“Timo, alloro, rosmarino, dragoncello, basilico, salvia e origano sono le sette essenze coltivate su una superficie di 6 ettari totalmente irrigata – dichiara Cristoforo Maggio, proprietario dell’omonima azienda agricola –. Non usiamo concimi perché trattiamo piante molto primitive, e che non sviluppano un’immediata risposta a nessun tipo di fertilizzante”.

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Oltre a non impiegare concimi, l’azienda siciliana non sfrutta alcun fitofarmaco. “Tutta la fauna presente sulle piantine è un evidente esempio che non utilizziamo nessun principio attivo. Le nostre coltivazioni sono un paradiso per la fauna – chiarisce Maggio –. Ci avvaliamo, inoltre, di una siepe di alloro lunga un chilometro che funge da barriera, per monitorare l’eventuale presenza di fitofarmaci provenienti da aziende attigue. Quando non riscontriamo residui sull’alloro è quasi una certezza che non abbiamo nessun effetto deriva sui campi”.

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La raccolta degli aromi avviene durante il periodo balsamico, momento in cui la pianta offre la migliore qualità in termini di resa e di valore quantitativo del fitocomplesso. “Per essere competitivi sul mercato, abbiamo meccanizzato tutte le operazioni sia in fase di impianto, sia in fase di raccolta – precisa Cristoforo Maggio –. Siamo dotati di una macchina che taglia le erbe aromatiche solo due volte all’anno per ricavare una quantità di oli essenziali più elevata. La prima raccolta viene svolta da aprile fino alla prima decade di luglio, la seconda da ottobre a dicembre. Per facilitare questa operazione, vengono selezionate delle piante che favoriscono il processo di meccanizzazione, infatti abbiamo scelto una varietà di timo con un portamento eretto”.

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Per disidratare e fissare le proprietà delle profumate erbe, la fase di essicazione è eseguita a basse temperature e con un’umidità controllata. “Il ciclo di essicazione varia dalle 30 alle 60 ore in base all’essenza trattata – afferma il proprietario dell’azienda agricola –. Durante il ciclo di essicazione vengono controllati tre parametri: umidità, peso e temperatura, per decidere quando interrompere il ciclo di essicazione e inviare l’essenza alla lavorazione, dove le foglie e gli steli vengono divisi. Gli scarti diventano, così, sostanze organiche usate all’interno dell’azienda”.

Specifici macchinari permettono di ottenere un prodotto pulito, calibrato, uniforme, con delle dimensioni che variano dai 2 mm fino a un centimetro. All’interno dell’azienda si svolgono, anche, le analisi di routine per garantire la conformità del processo e del prodotto prima della vendita.

In quali Paesi sono commercializzati gli aromi? “Vendiamo le piante aromatiche ad aziende italiane ed estere, in particolar modo in: Francia, Germania, Turchia e Inghilterra”, riferisce Cristoforo Maggio.

Passione, curiosità e impegno hanno permesso a Maggio di creare una realtà imprenditoriale green e biologica dove nascono ampie distese di piante officinali e medicali che profumano di Sicilia.

Simone Lucci

LE PROPRIETÁ BENEFICHE DELLE ERBE OFFICINALI

L’ORIGANO:

  • è antibatterico perché riesce a distruggere batteri nocivi, parassiti e virus,
  • è analgesico in quanto aiuta nella digestione, attenua dolori intestinali e meteorismo,
  • è infiammatorio grazie al betacariofillene, una sostanza in grado di contrastare alcuni stati infiammatori,
  • è antisettico, antispasmodico e vermifugo per la presenza del timolo e del carvacloro,
  • è vitaminico,
  • è calmante per la tosse per le sue proprietà espettoranti, diuretiche e digestive,
  • è fluidificante da utilizzare quando il metabolismo è lento e la ritenzione idrica colpisce mani e piedi.

Il TIMO:

  • è antisettico a beneficio del tratto gastrointestinale e può essere utilizzato contro le infezioni delle vie urinarie per via di una sostanza chiamata timolo,
  • è indicato per risolvere problemi dell’apparato respiratorio, come asma o tosse per merito delle sue proprietà espettoranti,
  • è antiossidante e contrasta i radicali liberi grazie ai flavonoidi polinsaturi,
  • è antifungino contro le micosi e le affezioni cutanee, come l’acne e la candida.

Il ROSMARINO:

  • è antiossidante e contrasta la diffusione dei radicali liberi,
  • è ricostituente per chi è debilitato, soffre di depressione e risente dello stress,
  • protegge il fegato e lo aiuta a svolgere le sue funzioni,
  • è un ottimo tonico per tutto l’organismo, soprattutto per la pelle. La sua assunzione è particolarmente indicata nei periodi di maggior stress e sforzo fisico,
  • combatte i dolori addominali, gli spasmi, i gonfiori ed il meteorismo grazie all’effetto del borneolo,
  • combatte gli attacchi dei batteri e debella i sintomi dell’influenza quali tosse, febbre e raffreddore,
  • è astringente, antidiarroico e aiuta a regolare il flusso mestruale,
  • è un ottimo rimedio contro il reflusso gastroesofageo e contro la digestione lenta,
  • stimola il desiderio sessuale, la diuresi e ridona l’energia al fisico spento e provato,
  • combatte la proliferazione dei parassiti intestinali,
  • è un alleato prezioso contro il mal di testa, i dolori reumatici, del nervo sciatico e delle contusioni.

La SALVIA:

  • è utile contro la tosse,
  • stimola la secrezione di succhi gastrici,
  • mantiene fresco l’alito,
  • tiene puliti i denti,
  • combatte gli stati di stanchezza e di depressione,
  • è un ottimo antiossidante e antinfiammatorio,
  • potrebbe prevenire il diabete,
  • migliora la memoria e le funzioni cerebrali. Secondo uno studio condotto dall’università di Newcastle, in Inghilterra, la salvia potrebbe essere un utile alleato per la memoria. Il merito sarebbe da attribuire ad alcuni suoi composti, capaci di inibire un enzima che a sua volta degrada un composto chiamato acetilcolina, molecola fondamentale per il funzionamento del cervello che risulta diminuita nei malati di Alzheimer,
  • è amica dell’umore. Secondo uno studio condotto dalla Northumbria University Newcastle, la salvia non solo fa bene alla mente, ma aiuta anche l’umore. La ricerca ha infatti dimostrato che i volontari che assumevano l’estratto di foglie di salvia prima di una prova erano meno ansiosi, più felici e attenti durante l’esecuzione della stessa.

Il DRAGONCELLO:

  • ha eccellenti proprietà digestive. Per usufruirne, basta preparare un infuso di foglie da assumere subito dopo i pasti, in modo tale da favorire la digestione da combattere i gonfiori addominali,
  • è un antisettico naturale. Le sue radici, infatti, contrastano il mal di gola e le infiammazioni del cavo orale,
  • contiene vitamina A, C e sali minerali,
  • stimola l’appetito,
  • ha delle proprietà terapeutiche da non sottovalutare per chi soffre di insonnia. Bere una tazza di dragoncello prima di dormire aiuta, infatti, a riposare più facilmente,
  • vanta proprietà depurative e stimola la diuresi.

Il BASILICO:

  • è in grado di alleviare il dolore derivato dall’artrite che colpisce le articolazioni,
  • consumato crudo aiuta a combattere le infiammazioni delle vie respiratorie, grazie alla presenza di una sostanza chiamata eugenolo,
  • il beta-carotene e il magnesio apportano notevoli benefici ai vasi sanguigni e alle arterie, aiutando l’apparato cardiocircolatorio e diminuendo il rischio di irregolarità del battito cardiaco,
  • è utile all’intestino, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie che combattono la presenza di dolori e gas,
  • facilità la digestione e favorisce l’appetito,
  • rafforza il sistema nervoso e contrasta con successo nervosismo, depressione, ansia, stress e insonnia,
  • è antibatterico,
  • lenisce il fastidio derivato dalle punture di insetto,
  • aumenta, durante l’allattamento, la produzione di latte materno.

L’ALLORO:

  • aiuta la digestione, purifica il tubo digerente e favorisce l’eliminazione dei gas intestinali,
  • è diuretico,
  • favorisce il rilassamento della muscolatura contratta. La sua assunzione è consigliabile alle donne durante il ciclo mestruale, per stimolare e aumentare il flusso, andando così a diminuirne il dolore,
  • contrasta catarro e tosse grassa,
  • è utile in caso di malattie legate al sistema nervoso, infezioni intestinali, infiammazioni della bocca e dolori reumatici,
  • contrasta la sinusite. In caso di sinusite si consiglia l’utilizzo di in decotto o di un infuso di alloro, per ridurre la secrezione nasale,
  • combatte le infezioni delle gengive, e l’abbassamento della voce,
  • ha proprietà anti reumatiche.
RIDURRE IL CALORE E LE EMISSIONI DI CO2 CON I CAMPI SPORTIVI NATURALI

RIDURRE IL CALORE E LE EMISSIONI DI CO2 CON I CAMPI SPORTIVI NATURALI

I campi da calcio con erba naturale sono ancora di gran lunga i più diffusi negli stadi e i più amati dalla maggior parte dei calciatori professionisti. La loro composizione naturale fornisce ai giocatori la percezione di disputare una partita su una superficie “viva” e in grado di emanare l’inconfondibile profumo dell’erba, senza trascurare gli effetti benefichi che i tappeti erbosi naturali hanno sull’ambiente.

Un campo da calcio in erba naturale della dimensione di 7.000/8.000 m² è in grado di catturare e assorbire 12 tonnellate di anidride carbonica (CO2) all’anno, migliorando, così, la qualità dell’aria. Oltre a ridurre le emissioni di CO2, il campo erboso riduce maggiormente il calore rispetto al terreno nudo o ai materiali sintetici, attraverso il processo di evapotraspirazione. In una giornata estiva un tappeto di un ettaro è capace di rilasciare 20 mila litri di acqua nell’atmosfera.

Nell’anno che si annuncia come il più caldo della storia secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Metereologica Mondiale (WMO), l’associazione Assosementi che riunisce le aziende sementiere italiane rilancia il ruolo prati naturali nella progettazione del verde urbano, e sportivo con il portale pratinaturali.it, con lo scopo di contribuire al dibattito sulla sostenibilità ambientale.

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“L’utilizzo e la scelta del prato naturale nei da campi da calcio, da rugby e per le attività ippiche si deve molto alla crescita di una cultura ambientale diffusa presso aziende ed enti in Italia – riferisce Mauro Frigo, Coordinatore del gruppo di lavoro sui tappeti erbosi di Assosementi –. A un anno esatto dalla conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici (COP 21), il tema della sostenibilità è tornato alla ribalta nel dibattito pubblico e questo avvantaggia il nostro settore”.

Il rinnovato interesse per i prati naturali è partito dagli Stati Uniti in anni recenti e si sta diffondendo anche in Italia, dei segnali positivi giungono dagli enti locali che vedono nel tappeto erboso naturale un vantaggio per la maggiore sostenibilità sia economica che ambientale.

I tappeti naturali sono una risorsa per migliorare l’ambiente e restituire alle attività sportive all’aria aperta le emozioni che solo un prato può dare.

Simone Lucci

PERSONALIZZARE LE BICICLETTE CON LE SELLE ECOLOGICHE, CREATIVE E PROFUMATE

PERSONALIZZARE LE BICICLETTE CON LE SELLE ECOLOGICHE, CREATIVE E PROFUMATE

Semplice da parcheggiare, evita lo stress del traffico, mantiene in forma, occupa meno spazio di un’automobile, non consuma carburante, non causa inquinamento ed è un mezzo economico e rapido per spostarsi. E’ la bicicletta. Ne esistono diverse tipologie: city bike, mountain bike, da corsa, pieghevoli, ibride e tutte legate da un elemento comune: la sella.

Leggera, comoda, traspirante, ma anche ecosostenibile, profumata e dotata di stile, NET è la sella rivoluzionaria realizzata da Selle Italia con fibre in polipropilene, un materiale leggero, indistruttibile e, per la prima volta, totalmente impermeabile.

Il prodotto è assemblato a incastro, senza l’uso di colle o altri equivalenti tossici, grazie a un nuovo processo robotizzato che riduce l’impatto ecologico della produzione, che avviene a Casella d’Asolo in provincia di Treviso. Una sella 100% riciclabile e 100% made in Italy.

Con un peso di 360g, la sella è composta da tre strati caratteristici di rete a nido d’ape: la calotta, l’imbottitura e il rivestimento in materiale termoplastico. net_groupageGli strati offrono una ventilazione, una traspirazione e un comfort senza precedenti.

La copertura di rete stampabile rende NET facilmente personalizzabile, donando, così, un tocco di colore e originalità alla propria bicicletta. Il design è curato nei minimi dettagli e abbraccia i gusti del pubblico maschile e femminile. Jeans, Canvas, Black, Flower, Comic e Camouflage sono le versioni già disponibili in commercio, e tutte arricchite con un materiale che diffonde una leggera profumazione di lavanda, per un’esperienza che abbraccia tutti i sensi.

La collezione dallo stile moderno e accattivante rappresenta una rivoluzione creativa e inarrestabile. L’incontenibile esplosione di colori, disegni e fantasie irrompe sulla sella per mostrare e gridare le mille sfaccettature del carattere di ciascun ciclista.

E per il futuro? Il progetto dell’azienda è di rendere il prodotto anche elegante e sofisticato.

Creata per il tempo libero, la sella NET è frutto di un lavoro ad ampio raggio che coinvolge modernità, impatto ambientale e customizzazione alla massima potenza, per regalare un tocco di colore anche alle grigie giornate trascorse all’aria aperta.

Simone Lucci

IL BOOM DEL BIOLOGICO IN ITALIA E ALL’ESTERO

IL BOOM DEL BIOLOGICO IN ITALIA E ALL’ESTERO

La filiera biologica italiana continua a godere di ottima salute. Questo è il risultato che emerge da “Tutti i numeri del Bio”, la ricerca dell’Osservatorio ICE-SANA 2016, finanziata in collaborazione con BolognaFiere, e realizzata da Nomisma con il patrocinio di FederBio e AssoBio.

Dal 2014 gli indicatori più rilevanti sono in crescita: dalle superfici (+7,5%), agli operatori (+8,2%), alle vendite (+15%).

Il numero di famiglie italiane che negli ultimi 12 mesi ha acquistato almeno una volta un prodotto alimentare biologico (7 famiglie su 10, circa 18 milioni di nuclei familiari), sale dal 69% del 2015 al 74% del 2016. Insieme al numero di famiglie acquirenti, aumenta la spesa destinata al biologico che rappresenta il 3,1% del totale della spesa alimentare.

Chi prova bio si affeziona facilmente. Il 90% dei consumatori ha iniziato ad acquistare questi cibi almeno 2/3 anni fa, il 25% ne consuma con grande regolarità, ogni giorno o quasi, oppure almeno una volta alla settimana (43%).

Qual è l’identikit del consumatore bio? Un elevato titolo di studio da parte di chi fa la spesa (81%), il reddito, la presenza di figli minori di 12 anni (77%) sono alcuni fattori che incidono sulla propensione all’acquisto di prodotti a marchio biologico. Nelle famiglie dove sono presenti vegetariani o vegani il tasso di penetrazione sale all’87%, e anche nei casi in cui uno o più componenti della famiglia ha disturbi o malattie che impongono grande attenzione alla dieta, la percentuale supera la media nazionale (85%).

Nella top ten degli alimenti acquistati dalle famiglie l’ortofrutta fresca occupa la prima posizione (74%), a seguire l’olio extra vergine d’oliva (62%), uova (53%), miele (45%), confetture e marmellate (45%), formaggi freschi (44%), yogurt e burro (41%), riso e pasta (41%).

Le motivazioni che spingono la maggioranza dei consumatori a rivolgersi al mercato bio sono: la sicurezza per la salute (27%), il rispetto dell’ambiente e tutela della biodiversità (20%), e un maggior controllo (14%). Il primo criterio di scelta dei prodotti alimentari a marchio biologico è l’origine: il 32% sceglie in base alla provenienza italiana del prodotto e il 14% in base all’ulteriore presenza di un marchio DOP-IGP. La marca è il secondo criterio di scelta (il 15% acquista in base alla marca del supermercato e il 9% secondo la notorietà del marchio del produttore). Il fattore convenienza, invece, incide in maniera secondaria rispetto ai primi due: solo il 14% sceglie articoli biologici in base alle promozioni e il 9% in base al prezzo basso.

Grande attenzione dei consumatori verso i canali d’acquisto. La grande distribuzione e i negozi specializzati in prodotti biologici (28%) sono i luoghi maggiormente scelti. La Grande Distribuzione Organizzata (GDO) viene privilegiata principalmente per la comodità (il 34% opta per iper e supermercati per poter fare tutta la spesa), mentre il 16% pensa che negli ipermercati i prezzi dei prodotti biologici siano più bassi. Gli specializzati vengono scelti soprattutto per l’ampiezza della gamma (26%).

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A ottenere ottimi risultati non è esclusivamente il mercato interno italiano, in quanto l’export cresce addirittura del +408% rispetto al 2008, e del +16% se paragonato a un anno fa. L’interesse per i prodotti bio made in Italy è forte anche fuori dai confini nazionali, e lo dimostrano i dati di Nomisma per Sana-Ice 2016 sul consumatore di due mercati esteri: USA e Canada. Negli Stati Uniti d’America, la quota di famiglie che negli ultimi 12 mesi ha acquistato un articolo alimentare biologico è dell’81%, superiore a quella del Canada, dove il tasso è del 76%. Ciò dimostra che il biologico italiano ha un’ottima reputazione e a sostenerlo è un terzo degli americani che pongono l’Italia al primo posto nella classifica dei Paesi che producono alimenti bio di migliore qualità.

Interesse al biologico, benessere fisico, attenzione all’alimentazione e tutela ambientale sono valori in forte espansione a livello nazionale e internazionale per vivere una vita sempre più sana.

Simone Lucci

ERBE AROMATICHE PER IL BENESSERE MADE IN SICILIA

ERBE AROMATICHE PER IL BENESSERE MADE IN SICILIA

In un territorio che si estende dal mare al tavolato ibleo, con macchia mediterranea ulivi, mandorli e carrubi, sorge Scicli, cittadina siciliana che ospita gli AROMI Sicily, un vivaio affacciato sul Mediterraneo.

Gli Aromi - Vivaio

L’azienda, nata diciotto anni fa da un’intuizione di Enrico Russino e dal suo amore per la terra iblea, le erbe officinali e le piante aromatiche, vuole fornire un prodotto sia ornamentale che dedicato al benessere del corpo e della mente. “Collaboriamo con fisioterapisti che eseguono massaggi ayurvedici nel nuovo giardino con vista mare – precisa Enrico Russino –. Per coloro che vogliono rilassarsi, è presente un angolo tisane e cocktail con delle chaise longue sospese in serra”.

Come nasce l’idea di dar vita a gli Aromi?

Ho lavorato molti anni in Olanda, nei vivai, a stretto contatto con il mondo dei fiori, e quando sono tornato in Sicilia mi sono reso conto che non esisteva un’azienda specializzata nel settore delle erbe aromatiche e officinali. Così ho avuto l’idea di creare gli Aromi, un brand dal nome semplicissimo che comprende erbe da utilizzare in cucina e piante ornamentali per decorare giardini come salvia, rosmarino, timo, lavanda… Un potpourri di profumi e colori. Nel 1998, a Cavadalica su 1400 mq2, abbiamo iniziato a coltivare 15/20 varietà di piante tra cui melissa, timo e rosmarino, ora ci siamo trasferiti su una superficie di 40 mila mq2.

Gli Aromi - Piante Aromatiche

Il microclima ha favorito la coltivazione?

Il clima è perfetto, perché le erbe aromatiche crescono in climi mediterranei e resistono a temperature che vanno da -10° a +50°. Più la pianta aromatica soffre, più aumenta la sua carica di germinabilità.

Quante varietà di piante aromatiche coltivate?

Siamo arrivati a 250. Ho recuperato nuove varietà di salvia, timo e lavanda da vivaisti francesi e inglesi. Labiate e Ombrellifere sono alcune famiglie di piante che possediamo, provenienti della costa sud est siciliana e da diverse parti del mondo. La pianta di cappero, poi, continua a essere il punto di forza de gli Aromi Sicily ed è utilizzata come gioiello da incastonare tra i muretti a secco e le pietre di antichi casali.

Quante varietà possedete delle erbe più importanti?

Al momento abbiamo circa 35 varietà di salvia: la guaranitica, la coccinea, la anthony parker, la leucantha, la canariensis, l’involucrata, la dominica, la sud africana con un forte odore balsamico e l’elegans, una varietà al profumo di ananas. Fioriture e profumazioni differenti per creare un meraviglioso giardino. Possediamo anche grandi varietà di timo, in natura ce ne sono una quarantina, io ne ho 10, tra questi: il timo arancio, il timo selvatico, il timo Gli Aromi - Satrafaustini, al limone origano, al limone variegato con foglie gialle e foglie argentate, al limone a foglia verde. Le diverse tipologie permettono di giocare con altezze, epoche di fioritura e profumazioni.

Nel vivaio sono presenti specie rare?

Sì, la nostra nuova scommessa è coltivare piante antiche a rischio estinzione come il timo selvatico o satra. Una pianta menzionata da Virgilio in quanto il miele di satra, che ancora oggi si produce negli Iblei, era utilizzato dai romani come medicinale contro tutti i mali.

La vostra azienda offre esperienze sensoriali. Come funziona il percorso che proponete?

L’idea nasce circa 7 anni fa, dall’interesse dei clienti a esplorare il nostro mondo. Inizialmente dedicavo molto tempo a spiegare i prodotti, in seguito ho deciso di trasmettere il mio know how attraverso eventi e piccole degustazioni. Abbiamo iniziato proponendo 1 o 2 volte a settimana, in estate, aperitivi, brunch, e incontri al tramonto prima di cena. Tutte esperienze che coinvolgono i 5 sensi. Chi arriva è immediatamente appagato dalla vista del paesaggio e dei fiori e gode del loro profumo, poi si passa al tatto, è possibile infatti toccare le piante, e infine il gusto, attraverso le varie degustazioni. Un percorso esperienziale che sta riscuotendo un enorme successo.

Organizzate anche corsi di aromaterapia?

Sì. Quest’anno stiamo sviluppando una serie di appuntamenti settimanali legati all’aromaterapia, alla fitoterapia e al benessere in generale con l’intervento di fitoterapisti e personale del settore. Organizziamo, anche, incontri legati al garden design e all’enogastronomia, con l’intervento di chef per cucinare, per raccontarsi e per presentare libri.

Continuando il discorso del benessere, proponete corsi di yoga?

Sì, abbiamo creato 16 postazioni con tappetini in una varietà di timo che cresce a tappeto calpestabile. Utilizziamo questo prodotto, che abbiamo chiamato Tappetimo, per i corsi di: yoga, tai chi e pilates.

Gli Aromi - Tappetimo

Qual è il turista tipo interessato ai percorsi benessere?

La nostra è una clientela curiosa, interessata all’azienda e alla famiglia. Il turista tipo appartiene, culturalmente ed economicamente, a una fascia medio-alta, anche se i nostri prodotti non sono cari.

Leggevo che possedete oltre 50 referenze. Può citarmi gli esempi più significativi?

Non vendiamo solo la pianta fresca, ma anche aromi secchi in packaging ricercati. Proponiamo 5 tipi di paste aromatizzate: Gli Aromi - Prodottialla satra, al peperoncino, all’origano, alla santoreggia e alla polvere cappero; poi abbiamo paté di capperi, paté di finocchietto, tre tipologie di sali (Val di Noto, Val Demone, Val di Mazara) e tutta la linea all’habanero, un peperoncino piccantissimo sud americano. Commercializziamo anche articoli per la casa: Shoesmell è il profuma scarpe con riso e satra, uno dei più potenti antisettici che esistono in natura, Aromat è il sottopentola alla satra che, con il calore, diffonde profumo di timo, l’Erbetta da Borsetta che profuma la borsa, i saponi naturali allo zafferano, alla menta, al bergamotto, alla lavanda, all’argilla e al rosmarino. C’è poi la maschera decongestionante ai fiori di lavanda e sesamo tostati al sole per gli occhi stanchi e arrossati. L’azienda ha voluto declinare il mondo delle erbe in tanti prodotti, ci sono: il kit Il Carrubo da Viaggio, Fatti i Capperi Tuoi per coltivare la propria pianta di cappero, e Ti Piace Fare il Fico per il coltivare il ficodindia. Infine, abbiamo la nostra linea di concimi per erbe aromatiche e capperi.

La produzione è vostra?

Le piante vengono essiccate da noi, poi le aziende realizzano il prodotto finito seguendo la nostra ricetta.

Gli Aromi - Fatti i Capperi Tuoi

A quali settori appartengono le aziende a cui vi rivolgete?

Lavoriamo nella filiera del benessere, e per questo ci rivolgiamo ad aziende farmaceutiche. Poi abbiamo una linea di prodotti secchi che realizziamo per noi e per i nostri clienti: ristoratori, chef etc. Collaboriamo inoltre con i garden designer e con i privati.

Simone Lucci

L’ASSOCIAZIONE ITALIANA SCATOLIFICI E “PEFC ITALIA” UNITI PER TUTELARE LE RISORSE NATURALI

L’ASSOCIAZIONE ITALIANA SCATOLIFICI E “PEFC ITALIA” UNITI PER TUTELARE LE RISORSE NATURALI

Il legno è un materiale vegetale e versatile, importante per la costruzione di mobili, oggetti, ed è alla base dell’industria della carta. Realizzata per la prima volta con fibre vegetali oltre duemila anni fa dai cinesi, la carta è utilizzata per produrre libri, quaderni, giornali, riviste e nonostante i computer, la TV, e gli altri sistemi elettronici, il materiale resta un Logoimportante mezzo per comunicare e per trasmettere la cultura. Il materiale, inoltre, trova impiego per imballaggi e scatole di cartone.

Negli ultimi anni, la sensibilità verso la salvaguardia ambientale è cresciuta enormemente e per tale motivo è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per incrementare le diffusione di informazioni sui temi della certificazione forestale, dell’utilizzo di materie prime sostenibili e dei vantaggi ambientali, etici ed economici di una produzione industriale rispettosa delle foreste. Un accordo siglato tra: l’Associazione Italiana Scatolifici (CIS), che raggruppa un numero sempre più importante di produttori di imballaggi in cartone ondulato in tutto il territorio italiano, e PEFC Italia, associazione no-profit che certifica la provenienza della carta da fonti controllate e foreste gestite in modo sostenibile.

“Le aziende produttrici di imballaggi in cartone fanno parte di una filiera virtuosa, attenta nelle scelte di fornitori e nella progettazione di imballi a basso impatto ambientale – riferisce Andrea Cornelli, Presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici –. Operare in filiere sostenibili che utilizzano prodotti rinnovabili e la trasparenza in tutte le fasi produttive sono fattori irrinunciabili per l’Associazione CIS e per tutti i suoi membri. Siamo davvero orgogliosi di poter condividere idee, principi e valori con PEFC Italia, una realtà così importante e attiva”.

PEFC Italia promuove la gestione sostenibile delle foreste e la sostenibilità delle filiere bosco-legno-carta. Il marchio garantisce ai consumatori la tracciabilità e legalità delle materie prime utilizzate. “Le foreste certificate sono regolarmente controllate da ispettori indipendenti – dichiara Giovanni Tribbiani, responsabile utilizzo logo PEFC Italia –. L’Associazione Italiana Scatolifici adotta strategie di promozione della tutela delle risorse naturali e siamo contenti di poter diffondere la nostra mission con il loro prezioso supporto”.

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L’accordo di collaborazione prevede un sostegno reciproco e un impegno costante per favorire la certificazione all’interno della filiera della carta e del cartone, oltre a una produzione etica e responsabile che tutela le risorse naturali e promuove un modello sociale rispettoso dei diritti delle persone. Il tutto attraverso attività di media relation, eventi congiunti, diffusione di materiali informativi e occasioni di formazione.

Simone Lucci

UN MONDO MIGLIORE CON IL RECUPERO E IL RICICLO DI ALLUMINIO

UN MONDO MIGLIORE CON IL RECUPERO E IL RICICLO DI ALLUMINIO

Il più grande orologio d’Europa nel nuovo terminal Eurostar della stazione St. Pancras di Londra è in alluminio, il materiale scelto per la famosa torcia simbolo dei Giochi Olimpici 2008 è l’alluminio e per la preparazione di un buon caffè serve la corretta Immagini 221alchimia tra l’impiego della miscela arabica migliore, l’utilizzo di tazzine in ceramica o porcellana e il contatto della miscela con l’alluminio.

Alluminio: un metallo con molteplici usi e vite, in quanto si tratta di un materiale riciclabile e l’Italia è al primo posto in Europa con oltre 895mila tonnellate di rottami riciclati. Nel 2015, la raccolta, il recupero e il riciclo degli imballaggi in alluminio in Italia sono positivi e a dimostrare questi risultati è il CIAL (Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio).

Un anno favorevole in tendenza con il passato, grazie al:

  • recupero di 200 tonnellate di alluminio, il 75,5% dell’immesso nel mercato,
  • recupero energetico di 700 tonnellate (quota di imballaggio sottile che va al termovalorizzatore),
  • riciclo di 500 tonnellate di imballaggi, pari al 69,9% dell’immesso sul mercato (66.500 ton). Il riciclo del metallo ha evitato emissioni serra pari a 345mila tonnellate di CO2 con un conseguente risparmi energetico di oltre 148mila tonnellate equivalenti in petrolio.

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Un traguardo raggiunto attraverso la collaborazione dei cittadini e agli accordi stipulati fra CIAL e gli enti locali di riferimento.

A oggi, sono 6.607 i Comuni italiani dove si svolge la raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio (l’82% del totale) con il coinvolgimento di circa 52,6 milioni di abitanti (l’88,5% della popolazione italiana). 203 imprese consorziate, 224 piattaforme e 11 fonderie su tutto il territorio nazionale sostengono e garantiscono la raccolta, il trattamento, il riciclo e il recupero dell’alluminio.

La totalità dell’alluminio prodotto in Italia proviene dal riciclo, un risultato favorevole ottenuto dall’impegno e dalla sensibilizzazione dei cittadini, delle città e delle aziende per vivere in un ambiente migliore e sano.

Simone Lucci

IL SACCHETTO CHE RESPIRA È ATTENTO ALL’AMBIENTE E 100% BIODEGRADABILE

IL SACCHETTO CHE RESPIRA È ATTENTO ALL’AMBIENTE E 100% BIODEGRADABILE

Ricerca, studi tecnologici e certificazioni di categoria sono gli importanti elementi che originano un sacchetto in carta riciclata per la raccolta differenziata.

Si chiama Sumus® ed è il secchetto realizzato con carta riciclata post consumo proveniente al 100% dalla raccolta differenziata. È totalmente biodegradabile e compostabile, caratteristica che ha permesso al brand di rientrare negli acquisti verdi della Pubblica Amministrazione (GPP) ai sensi del Decreto Ministeriale 203 del 2003.

Studiato e brevettato per contenere il rifiuto umido, l’involucro ecologico elimina i classici disagi della raccolta casalinga come odori sgradevoli e la possibilità di rottura con conseguente perdita di liquidi maleodoranti. Il sacchetto risulta resistente perché è creato con fondo multistrato, fondello di rinforzo mobile interno e alettatura della parte superiore, il tutto assemblato a Padova con colle e inchiostri attenti all’ambiente.

Se l’involucro che respira viene inserito in una pattumiera adeguatamente areata, i vantaggi si moltiplicano perché quando il rifiuto organico è sufficientemente ossigenato si attiva subito il processo di compostaggio, esattamente come avviene in natura. Gli scarti contenuti nel cestino si scaldano e l’acqua evapora, anziché filtrare trascinando con sé batteri e cattivi odori, a differenza di un rifiuto organico che all’interno di un contenitore chiuso e anaerobico fermenta e rilascia i liquidi maleodoranti.

Lo scopo dell’azienda Sumus Italia Srl è di estendere l’impiego dei materiali biodegradabili e compostabili anche agli involucri non ancora riciclabili, diminuendo l’utilizzo di materiali che non possono essere differenziati e recuperati per evitare il fenomeno della desertificazione.

Simone Lucci

La carta che respira è un’idea nata da Davide Lolli, fondatore e Amministratore Delegato dell’azienda Sumus Italia Srl. Nel 2013, l’azienda rischia la chiusura per il forte aumento dei debiti contratti, così l’imprenditore decide di convocare i fornitori strategici e li convince a diventare suoi soci, fondando una nuova società: la Sumus Italia Srl. Con il piano di rilancio tra aprile e giugno 2013 l’azienda riparte con una serie di nuovi progetti e nuove idee:

  • il personale “diretto” passa da 3 a 7 unità,
  • il fatturato passa da 1 milione del 2013 a 3,5 milioni nel 2015 con una previsione 2016 di oltre 4 milioni,
  • la gamma dei prodotti passa da 3 a oltre 20 referenze,
  • consegue brevetti europei e certificazioni ambientali che permettono di differenziare il prodotto SUMUS dalla concorrenza,
  • si inserisce in nuovi segmenti di mercato come la raccolta differenziata della carta,
  • iniziano le esportazioni in Francia e Austria.

DA UN’AZIENDA GREEN I DETERGENTI BIOLOGICI PER LA CASA E PER IL CORPO

DA UN’AZIENDA GREEN I DETERGENTI BIOLOGICI PER LA CASA E PER IL CORPO

La casa è uno dei posti in cui trascorriamo la maggior parte del tempo della nostra vita. Molte donne e uomini vorrebbero possedere la tanto ambita bacchetta magica per avere un ambiente domestico pulito, splendente e ordinato, fondamentale per condurre uno stile di vita sano. Per far fronte a tali bisogni, sempre più aziende si impegnano a creare detergenti per l’igiene personale e della casa efficaci, salutari, biologici e soprattutto rispettosi della natura.

Winn's - Prodotto dell'Anno

“Prodotto dell’Anno 2015” nella categoria Prodotti per la Casa Ecologici è la linea Ecologica Winni’s, completa di detergenti a basso impatto ambientale per la cura del bucato e la pulizia delle superfici e stoviglie formulata solo con tensioattivi di origine vegetale e naturale, rapidamente biodegradabili e a ridotto impatto ambientale. Creati senza fosfati, derivati e allergeni, i detersivi risultano ideali per il bucato degli abiti di bambini e di tutti i capi a contatto con pelli sensibili, per la tutela della salute di chi li usa e dell’ambiente.

Winni's Cosmesi

Il brand ha arricchito la linea Winni’s con prodotti destinati alla cura della persona. Sapone, detergenti, gel doccia e shampoo sono ideati con tensioattivi di origine vegetale e principi attivi che provengono direttamente dall’agricoltura biologica. Ciascun articolo è sottoposto a severi test di ipoallergenicità che rispondono alle rigorose certificazioni ICEA (Eco Bio Cosmesi), Skineco (ecodermocompatibilità) e Vegan OK.

L’impegno ambientale dell’azienda famigliare Madel è rispettato fin dalla produzione, che avviene nello stabilimento di Cotignola fondato nel 1977, grazie alle intuizioni di Giovanni della Cuna, insieme al figlio Maurizio e al genero Giacomo Sebastiani.

Madel

86.000 mq, 300 referenze e 12 linee di produzione sono alimentate da un impianto fotovoltaico e da energia garantita rinnovabile. L’attenzione all’eco-stenibilità e filosofia verde caratterizza tutti i processi produttivi di Madel a cominciare dalla produzione di energia pulita ottenuta dall’impianto fotovoltaico posto sul tetto. 48 mila metri quadri di pannelli che producono 2.500.000 kwh all’anno, rendendo l’impianto autosufficiente per il 60%, il restante 40% d’energia proviene da fonti rinnovabili certificate.

L’impresa dedica la massima attenzione allo smaltimento differenziato dei rifiuti, all’assenza di materie prime tossiche per i dipendenti e al riutilizzo degli scarti di produzione, sia plastici che liquidi. Per riscaldare o raffreddare l’area di produzione viene utilizzata l’acqua calda proveniente dal processo industriale.

Gli uffici amministrativi e commerciali si trovano in una palazzina di recente costruzione di classe energetica A e costruita interamente in vetro, un materiale riciclabile al termine del suo ciclo di vita. La partnership con C4G Recycling consente di effettuare un recupero completo delle bobine utilizzate per le etichette, diminuendo così lo spreco di carta e l’impatto sull’ambiente.

Palazzina Madel

beECO – absolutely pure è il certificato rilasciato a Madel che garantisce l’impatto zero delle sue fonti di produzione energetica sull’ambiente, inoltre, l’azienda è ISO 9001:2008 perché aderisce al progetto AISE che certifica i prodotti realizzati con criteri di sostenibilità. L’impresa è Officina di Produzione autorizzata dal Ministero della Sanità, quindi abilitata a creare prodotti con Presidio Medico Chirurgico e associata a Centromarca.

E per il futuro? Migliorare il water footprint e l’impiego di materie prime con sempre minor impatto ambientale.

Simone Lucci

LA RICICLETTA® E UN TEAM DI SPORTIVE A SUPPORTO DEL RICICLO E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE

LA RICICLETTA® E UN TEAM DI SPORTIVE A SUPPORTO DEL RICICLO E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Riciclare alluminio fa bene all’ambiente e all’economia. L’Italia è la prima nazione in Europa e terza nel mondo per capacità di recupero di questo metallo per la produzione di: automobili, caffettiere, occhiali e biciclette.

Il CIAL, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio, sostiene il riciclo e la mobilità sostenibile attraverso l’oggetto simbolo del riuso: la Ricicletta®, city bike realizzata attraverso il riciclo di 800 lattine per bevande in alluminio.

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L’associazione è vicina anche al mondo dello sport, in particolare al ciclismo, supportando i campioni che sono diventati testimonial ambientali d’eccezione.

Oltre alla partnership con il team maschile dell’Astana, la squadra dei pluripremiati Vincenzo Nibali e Fabio Aru, il Consorzio ha stretto un nuovo accordo con un team di promettenti professioniste nel panorama del ciclismo femminile: la Footon Servetto, che da quest’anno assume la nuova denominazione di Footon Servetto Alurecycling.

Nel 2016, le 18 cicliste sono testimonial del messaggio ambientale legato al riciclo dell’alluminio, in Italia e nel mondo, soprattutto in Europa. In accordo con AluPro e altre associazioni, il CIAL ha scelto il continente europeo per promuovere le attività legate alla raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio: lattine per bevande, scatolette, vaschette per il cibo, tubetti, bombolette aerosol, tappi e capsule.

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Attraverso una intensa attività web e social, le 7 ragazze italiane e le 11 provenienti da svariati Paesi esteri racconteranno al pubblico il forte legame fra il ciclismo e il rispetto per l’ambiente.

Il team è formato da un variegato gruppo di fortissime sportive: le italiane Alice Gasparini, Katia Ragusa e Michela Pavin, e le inglesi Abbi-Mae Parkinson e Jessie Walker. Sono presenti, anche, campionesse pluripremiate come: Nicole Brandli (Svizzera) vincitrice del Giro d’Italia Femminile, un oro e un bronzo ai campionati europei, 3 medaglie d’argento ai mondiali, Jolanda Neff (Svizzera) campionessa mondiale di MTB, detentrice della coppa del mondo MTB 2015, 9° posto ai campionati mondiali strada e MTB 2015, Anna Potokina campionessa nazionale russa in carica ai mondiali 2015, e Olena Novikova (Ukraina) Campionessa europea in carica Maraton MTB. Nella squadra sono presenti 6 ragazze che parteciperanno alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.

I progetti di riciclaggio e il sostegno delle campionesse consentono al CIAL di trasmettere un messaggio importante e sempre più diffuso: fare una corretta raccolta differenziata dell’alluminio consente un vantaggio enorme per l’ambiente, perché è un metallo che si ricicla al 100% e infinite volte, consentendo un enorme risparmio di energia e materia, fino al 95%.

Simone Lucci

Footon Servetto Alurecycling è una squadra iscritta all’UCI (Unione Ciclistica Internazionale), l’organizzazione mondiale che coordina l’attività agonistica internazionale del ciclismo cui fanno capo tutte le federazioni ciclistiche nazionali professioniste. Il team parteciperà con le sue atlete alle maggiori competizioni, tra cui il Giro d’Italia e il Tour de France.

#IO SONO ELETTRICA: TOUR ITALIANO A IMPATTO ZERO A BORDO DI MERCEDES CLASSE B ELECTRIC DRIVE

#IO SONO ELETTRICA: TOUR ITALIANO A IMPATTO ZERO A BORDO DI MERCEDES CLASSE B ELECTRIC DRIVE

#IO SONO ELETTRICA è il nome del tour italiano realizzato da Mercedes Benz, un lungo viaggio iniziato a Roma il 12 ottobre e concluso a Milano a bordo della nuova Mercedes-Benz Classe B Electric Drive, l’auto a emissioni zero. Il percorso ha toccato 19 città del bel Paese con lo scopo di comunicare i valori della mobilità a zero emissioni, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra l’azienda automobilistica tedesca e LifeGate per il progetto Impatto Zero®.

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L’obiettivo di Impatto Zero®? Calcolare, ridurre e compensare le emissioni di CO2 generate dalle attività di persone enti, eventi, prodotti, aziende e organizzazioni, quantificando le emissioni di anidride carbonica (Kg di CO2 equivalente) immesse in atmosfera, attraverso una valutazione di impatto ambientale. LifeGate propone azioni volte a ridurre le emissioni di CO2, con strategie di ottimizzazione delle risorse, riduzione dei consumi e tutela di foreste in crescita.

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colonnina“20 tappe, 19 città raggiunte, 5800 km percorsi per un totale di 7.538 kg di CO2 hanno permesso di tutelare 15.077 metri quadrati del Parco Nazionale del Ticino”, è il resoconto divulgato dall’AD di LifeGate Enea Roveda nella tappa di chiusura dell’evento, a Milano, in presenza di: Stefano Corti (Direttore generale LifeGate), Paolo Lanzoni (Responsabile Comunicazione e Stampa Mercedes Benz Italia) e Simone Molteni (Direttore Scientifico di LifeGate e Direttore Editoriale di Expo Milano 2015) che hanno fornito i dati elaborati nel corso della manifestazione.

I risultati ottenuti dall’iniziativa sono dovuti alle innovative caratteristiche di Mercedes Classe B Electric Drive. “L’automobile è realizzata con un motore elettrico (prodotto da Tesla) e formato da batterie composte da ioni di litio garantite 8 anni, una notte di ricarica fornisce all’auto tedesca 230km di autonomia – precisa Paolo Lanzoni –. Durante le varie tappe del tour la produzione di energia è stata compensata completamente grazie al progetto di LifeGate”.

Le diverse collaborazioni con partner come Enel hanno permesso l’installazione di diverse colonnine per il rifornimento, rese delle opere d’arte grazie alla Street Art. “Il 10% degli italiani sarebbe disposto a comprare un’automobile elettrica – specifica Stefano Corti, Direttore Generale di LifeGate –. II punto focale è lo sviluppo delle colonnine sul territorio che devono essere fruibili e bisogna diffondere l’importanza dell’elettrico”.

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La ricerca scientifica, la diffusione di nuove tecnologie e conoscenze riguardanti il campo elettronico consentiranno alla popolazione di vivere in un mondo più sicuro e meno inquinato, un mondo in cui la parola d’ordine è: sostenibilità.

Antonella Strozzi e Simone Lucci

LifeGate è il punto di riferimento per la sostenibilità in Italia, un media network e advisor per lo sviluppo sostenibile fondato nel 2000 da Marco Roveda, precursore del biologico con Fattoria Scaldasole. LifeGate supporta le aziende nel percorso di sviluppo sostenibile attraverso il nuovo modello di impresa “People, Planet e Profit”. Il media network offre consulenza su sostenibilità, progetti di comunicazione, fornitura di energia ed efficienza energetica. Il gruppo LifeGate affianca alle proprie attività rivolte alle imprese un network di comunicazione (LifeGate.it, LifeGate and sound, social media, newsletter) coinvolgendo e informando una community di oltre 5 milioni di persone.

LA NUOVA TECNOLOGIA CHE CONSENTE DI RICAVARE L’ACQUA POTABILE DALL’ARIA

LA NUOVA TECNOLOGIA CHE CONSENTE DI RICAVARE L’ACQUA POTABILE DALL’ARIA

La Terra vista dallo spazio è una gigantesca sfera blu per la predominanza dell’elemento acquatico. Nonostante ciò, le risorse idriche sono poco disponibili e iniquamente distribuite. E’ l’acqua, oggi, l’Oro Blu del XXI secolo.

E’ nata per questo un’innovativa tecnologia per produrre acqua potabile di altissima qualità filtrando l’umidità dall’atmosfera.

L’idea è dell’azienda svizzera, SEAS (Société de l’Eau Aérienne Suisse) che ha progettato quattro rivoluzionari brevetti del sistema AWA MODULA (Air to Water to Air), in grado di catturare l’umidità presente nell’atmosfera e trasformarla in acqua potabile, distillata e di alta qualità.

SEAS - Awa Modula

Le risorse idriche, ricavate con AWA MODULA, sono sfruttabili per molteplici utilizzi. Air to Water to Air consente di ottenere acqua potabile di elevata qualità, arricchita di sali minerali, acqua basic per agevolare l’irrigazione di serre e abbeverare gli animali, oppure acqua distillata per uso alimentare, farmaceutico, ospedaliero e industriale. La tecnologia SEAS consente di ricavare da 2.500 a 10.000 litri d’acqua al giorno, modulabili sino a centinaia di metri cubi, mantenendo l’acqua in ricircolo costante, a temperature corrette, con la garanzia di una continua sanificazione.

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Oltre a produrre acqua dall’aria, il sistema opera nel massimo rispetto dell’ecosistema, in quanto garantisce il giusto equilibrio tra produzione di acqua, energia e salvaguardia dell’ambiente. A differenza delle tecnologie a osmosi inversa (desalinizzazione, depurazione delle acque, trattamento delle acque reflue, ecc.), quella di SEAS non rilascia impurità nell’ecosistema locale. “Dopo quattro anni di ricerca e sviluppo, abbiamo raggiunto un importante traguardo scientifico e tecnologico – afferma Rinaldo Bravo, Direttore Generale della startup svizzera –. Tutti i nostri sistemi possono essere alimentati con energie rinnovabili, e sfruttare l’energia impiegata nella produzione di acqua per generare gratuitamente aria fresca e riscaldamento, azzerando i costi energetici e ammortizzando il costo della macchina”.

SEAS

La tecnologia permette di avere una fonte praticamente inesauribile di “oro blu”, esattamente dove necessita, in modo semplice e veloce, così da ridurre l’utilizzo di costose infrastrutture o di inquinanti trasporti, e sostenere le organizzazioni no-profit per fornire acqua potabile a chi è meno fortunato, e non ha i mezzi adeguati per risolvere il problema di carenza d’acqua potabile.

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AWA MODULA è stata finora provata in America Latina (Messico, Perù, Ecuador), Isole Caraibiche, Nord Africa, Sud Africa, Libano ed Emirati Arabi.

Il progetto relativo alla più preziosa risorsa della vita è stato già presentato durante l’EXPO 2015.

Simone Lucci

SEAS è una società multinazionale di sviluppo ingegneristico e strategico di alto livello professionale con sede a Riva San Vitale, Ticino, Svizzera. Nata nel gennaio 2014, la start up è un’azienda a forte base tecnologica, che progetta e realizza macchine e impianti per produrre acqua potabile dall’aria di elevata qualità ad uso umano, industriale (acqua distillata), agricolo per le serre e per altri svariati impieghi. Il personale (16 dipendenti che si prevede diventeranno presto 40) è composto da ingegneri, scienziati e tecnici altamente specializzati. SEAS è attualmente presente con le sue Filiali in Italia, USA, Canada, Messico, Perù, Libano, Basile ed Emirati Arabi e sono in corso operazioni per aprire nuove sedi e uffici in Cina e Sud e Centro Africa a supporto della crescita internazionale di questa promettente e lungimirante startup.

RICICLO E RIUSO: LA SECONDA VITA DEL PADIGLIONE MONACO A SOSTEGNO DEL BURKINA FASO

RICICLO E RIUSO: LA SECONDA VITA DEL PADIGLIONE MONACO A SOSTEGNO DEL BURKINA FASO

Quale sarà la sorte degli edifici di Expo Milano 2015 al temine dell’esposizione? Alla conclusione di Expo, il padiglione Monaco verrà smontato e riutilizzato come sede della Croce Rossa locale vicino a Ouagadougou, capitale del Burchina Faso. Lo scopo principale del centro sarà fornire una formazione di primo soccorso a livello nazionale e in tutta la regione dell’Africa occidentale. Sarà un centro collegato direttamente con l’aeroporto più importante di quella zona dell’Africa. Il complesso di 6 ettari comprenderà alloggi, campi sportivi, un centro di formazione e di soccorso nautico, e un campo fotovoltaico. “Il tetto del padiglione non svolgerà più la funzione di giardino – spiega Nicole Chiodelli, communication officer –. Sul tetto o in un campo vicino saranno installati dei pannelli solari per alimentare l’intera struttura”. L’85% delle funzioni del padiglione verrà mantenuto e l’edificio soddisferà gli standard HQE (Alta Qualità Ambientale).

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La struttura del Padiglione di Monaco è progettato dall’architetto italiano Enrico Pollini ed è frutto di un’approfondita riflessione sulle tematiche dell’ecologia, del riciclo e del riutilizzo. Le mura del pavillon sono create con 19 containers. I moduli di trasporto più utilizzati al mondo hanno il compito di diffondere il concetto di scambio e commercio e rappresentano un concreto esempio di recupero creativo. Il tetto è interamente in legno e richiama la forma di una tenda, ovvero il primo riparo in tutti quei Paesi a cui Monaco offre il proprio aiuto. La struttura è realizzata in modo tale da raccogliere l’acqua piovana e alimentare piante e colture. Ibisco, begonie, gerbere, lavanda e le colture mediterranee disegnano i contorni dei 5 continenti e le diverse specie di piante provenienti da ogni continente rappresentano l’universalità che caratterizza Expo Milano 2015. Sul tetto è realizzato un giardino verticale composto da Sfagno, un muschio in grado di assorbire tre volte di più una certa quantità di acqua, creando un isolamento naturale contro vento e calore.

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L’interno del Padiglione di Monaco, invece, è progettata dallo studio tedesco Facts and Fiction e coniuga l’aspetto tipico di un magazzino a quello di un ambiente marittimo, infatti, sono riprodotti effetti sonori che ricordano il frangersi delle onde per sottolineare il forte legame tra Monaco e il mare. Le pareti interne dei containers mantengono i loro colori originali e il pavimento grigio e “spartano” è tipico del mondo dei trasporti e identificativo degli hangar.

L’area espositiva è concepita come uno spazio free-flow: i visitatori possono scegliere diversi ingressi e attraversare la zona in modi differenti, muovendosi liberamente attraverso le stazioni interattive. L’area prevede dieci distinte tappe realizzate interamente con casse da spedizione in legno che simboleggiano le iniziative e le azioni che saranno pronte per essere “spedite” in tutto il mondo.

Le tematiche affrontate riguardano la salvaguardia dell’ambiente, l’ecologia, il riciclo, la pesca sostenibile e la deforestazione.

“Lo stato ha sfruttato le innovazioni tecnologiche per realizzare il primo vivaio urbano di ostriche – dichiara Nicole Chiodelli –. Il macchinario consente la produzione di fitoplancton di cui si nutrono le ostriche. Tale tecnologia è una soluzione innovativa per fornire alla popolazione ostriche di altissima qualità”.

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Il Principato è attento alla gestione sostenibile delle foreste e alla lotta contro la deforestazione. “Le foreste pluviali sono fondamentali per la sopravvivenza del pianeta – afferma Chiodelli –. Monaco supporta il progetto Wood Forever Pact, il quale prevede la produzione di yacht con legnami provenienti solo da foreste gestite in maniera sostenibile”.

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Monaco, inoltre, incentiva la pesca sostenibile attraverso il progetto Mr. Goodfish, una lista che indica quali pesci che si possono pescare in ciascun periodo dell’anno per rispettare la stagionalità di riproduzione delle specie marine. “Lo stato combatte la pesca a strascico e industriale – spiega Chiodelli –. Tali modalità di pesca consentono di ricavare molto più pesce di quanto ce ne sia effettivamente bisogno. Il menù del ristorante (Fairmont Monte Carlo) annesso al padiglione è stato modificato già 4 volte dall’apertura di Expo, per rispettare il Mr. Goodfish e quindi la stagionalità di riproduzione dei pesci”.

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Un altro progetto del Principato riguarda la salvaguardia delle aree marine protette nel mediterraneo, fondamentali per preservare le specie, gli habitat, la pesca sostenibile e di conseguenza il turismo, cioè in generale la green economy. Una delle aree marine protette è a Monaco.

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In un grande contenitore cilindrico trasparente sono contenute delle meduse. “Quelle nell’espositore non sono urticanti, ma esistono meduse molto pericolose, alcune hanno tentacoli che raggiungono i 60 metri di lunghezza e hanno un diametro di 30 metri. Le meduse costituiscono un problema per l’ambiente marino perché sopravvivono sia in habitat puliti, sia in acque inquinate – precisa la communication officer –, con la presenza di meduse viene meno il turismo e se si continuiamo a pescare quelli i loro predatori ne avremo sempre di più. È un problema che va fermato”.

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Anche l’inquinamento dei mari e degli oceani è dannoso per la fauna marina. “L’acidificazione delle acque cambia la composizione del fitoplancton di cui si nutrono i pesci, provocandone la morte – specifica Nicole Chiodelli –. Per fronteggiare la problematica, Monaco si impegna a ridurre le emissioni di CO2”.

Un’altra stazione si riferisce agli obiettivi di sviluppo del millennio. “Nel 2000, le Nazioni Unite avevano fissato 8 obiettivi universali che dovevano essere raggiunti nel 2015, a firmare Monaco e altri 188 Paesi – afferma Chiodelli –. Migliorare la salute delle donne in gravidanza, introdurre l’istruzione primaria universale, sradicare la povertà e la fame, combattere HIV, l’AIDS, la malaria e altre malattie, sono gli obiettivi chiave. Attraverso dei cubi stimoliamo il visitatore a riflettere su quanto è stato fatto in questi 15 anni”.

Il Principato ha avviato programmi di cooperazione in Madagascar, Burkina Faso e Mongolia. “L’Associazione Agronomi e Veterinari sensibilizza la popolazione nomade locale della Mongolia all’allevamento di yak per uscire dall’economia di sussistenza – riferisce la communication officer –. In Burchina Faso, le popolazioni bruciano la legna nelle abitazioni per cucinare, così respirano moltissima polvere che fa malissimo alla salute. Attraverso un progetto, il Principato di Monaco sostiene la produzione di forni che vengono anche commercializzati, mentre in Madagascar è stata attivata una lotta contro la mal nutrizione, in particolar modo delle donne in gravidanza”.

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Dopo la sala espositiva, è possibile entrare nell’area ristorante. A livello architettonico, la zona richiama l’elemento della scatola di legno, in modo tale da mantenere un effetto di continuità. Qui, l’atmosfera è differente. Piante aromatiche, ceste di frutta e verdura fresca decorano i centrotavola, un chiaro rimando ai prodotti coltivati nell’orto presente sul tetto. La gestione dell’area è affidata alla società monegasca Fairmont Monte Carlo, che ha selezionato come chef Philippe Joannès.

Ecosotenibilità, ecologia, riciclo, riutilizzo sono i temi fondamentali del Principato del buon esempio.

Simone Lucci

UN TOUR SOSTENIBILE E GOLOSO A MILANO

UN TOUR SOSTENIBILE E GOLOSO A MILANO

BMW i3 ElectriCity. Alimentazione urbana.” è un tour di Milano alla ricerca della sostenibilità attraverso sapori autentici, degustazioni, tradizioni e curiosità promosso da LifeGate in collaborazione con BMW. Grazie all’iniziativa è possibile conoscere ed esplorare alcune tappe golose e piccoli gioielli del capoluogo lombardo dove scoprire i valori dell’artigianalità e dell’innovazione. L’evento inizia a Milano in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile e si sviluppa per quattro week end consecutivi (venerdì, sabato e domenica), a partire da venerdì 18 settembre a domenica 11 ottobre.

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L’esperienza consente di essere protagonisti, anche solo come passeggeri, di un test drive urbano a bordo di BMW i3, l’auto 100% elettrica dal design futuristico, dalle elevate prestazioni ed emissioni zero. L’auto possiede un’architettura LifeDrive, tecnologia di propulsione BMW eDrive, un abitacolo in fibra di carbonio e un rivoluzionario lightweight design che crea un equilibrio ideale durante la guida. I partecipanti ai test partono da Best Western Hotel Galles all’orario e nel giorno prescelto e sono accompagnati nell’esperienza di guida dal LifeGate Driver Team, per vivere un’immersione nei sapori di Milano, in una delle 5 location sfiziose della tradizione milanese. L’evento permette di scoprire la storia di alcuni prodotti della gastronomia e degustarli durante il tour.

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Tra le possibili tappe rientrano il caseificio Fiordilatte, una piccola azienda artigianale con produzione propria di latticini e formaggi, Sciatt’ a Porter, un luogo unico e speciale dove respirare profumi di montagna e riscoprire bontà nostrane. Il panificio Davide Longoni è il luogo in cui dai cereali si produce direttamente il pane, la pasticceria Cucchi dove è possibile essere conquistati dal gusto e dal profumo dei prodotti, mentre l’antica Cascina Santa Brera, restaurata con i principi e i materiali della bioedilizia, offre agli ospiti 25 ettari di ambiente protetto e coltivato con i metodi dell’agricoltura biologica.

“BMW i3 ElectriCity. Alimentazione Urbana” è un invito al viaggio e alla scoperta. Un’ora per scoprire i vantaggi della mobilità sostenibile alla guida di un’auto elettrica e per immergersi nella tradizione artigiana milanese. Un interessante tour tra innovazione e tradizione.

Per partecipare all’iniziativa è necessario iscriversi al link: www.lifegate.it/BMWi3

Simone Lucci

NASCE A MILANO L’APIARIO D’ARTISTA PER LA SALVAGUARDIA DELLE API

NASCE A MILANO L’APIARIO D’ARTISTA PER LA SALVAGUARDIA DELLE API

Il clima mite invernale, le condizioni meteo sfavorevoli e l’intensificazione dei trattamenti in colture di cereali, viti e alberi da frutto provocano la moria di api, gravando sulla campagna miele. In riferimento alla produzione italiana si verifica una flessione media del 50% per i mieli di acacia, castagno, agrumi e millefiori primaverile-estivo, aumentando, così, i prezzi d’acquisto del 20/30%. Dolenti note anche su molti mercati internazionali. Il raccolto del miele di eucalipto in Australia è dello 0%, fanno riscontro il Sud America (-50%), la Spagna (-40%) e il -60% per l’acacia in Europa dell’Est.

A seguito dell’ampia risposta positiva sul progetto Alveari Urbani per la salvaguardia delle api, delle zone verdi in città e della biodiversità urbana, con un’importante riflessione sul rapporto uomo-ambiente, arte ed ecologia, nasce a Milano il primo Apiario d’Artista al mondo, ideato e curato da Claudia Zanfi.Apiario d'Artista

Domenica 4 Ottobre 2015, non lontano dalla stazione Centrale di Milano, sarà inaugurato il primo apiario d’artista realizzato da Green Island, in collaborazione con Legambiente, per la salvaguardia della biodiversità urbana e il recupero di aree verdi dismesse. Bee Collective, Judith Cowan, Simone Berti, Lois Weinberger sono alcuni designer e i creativi che hanno contribuito all’ideazione delle originali e colorate arnie per le api metropolitane, insetti indispensabili per l’impollinazione del 70% della vegetazione. Per la speciale occasione saranno realizzate due nuove arnie su disegno dell’artista bosniaco Igor Sovilj e dell’autore italiano Gianmaria Conti. Il progetto prevede almeno 10 arnie artistiche e ogni anno sarà aggiunta una nuova arnia creativa, realizzata da artigiani locali.

Apiario d'Artista - Igor SovilyGli apiari urbani consentono di effettuare studi di bio-monitoraggio: dall’analisi di miele e cera si possono ricavare dati importanti per i parametri di inquinamento ambientale e la salute delle nostre città. Per finanziare il progetto è partita una campagna ‘Adotta un’Arnia’, con un contributo si può ricevere il miele milanese e attivare un’azione positiva di salvaguardia del nostro ambiente. Oltre a Milano, l’esperienza si estende anche in altre città italiane come Formigine (Modena), mentre all’estero, l’allevamento di api in città è già consolidata, da New York a Londra, Tokio, Berlino, Parigi.

Con la comunità locale e l’aiuto di apicoltori professionisti si produce il miele urbano Mi-Mi ‘Miele Milano’, la prima raccolta è prevista per la Primavera 2016. L’installazione di questa oasi urbana è realizzata presso gli Orti di via Padova, dove avviene la semina di un tappeto fiorito con specie botaniche adatte ad attirare gli impollinatori. L’iniziativa è creata in collaborazione con VerdeVivo. Il mix di semi VerdeVivo è contenuto presso il deposito sotterraneo globale dei semi (Svalbard Global Seed Vault, Norvegia), sede della banca mondiale di sementi sull’isola di Spitsbergen. Per preservare la biodiversità, le oltre 500 mila specie di semi sono contenute in un’enorme ghiacciaia. Il deposito di sementi è stato creato dal Fondo mondiale per la diversità delle colture (Global Crop Diversity Trust), fondato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) – con sede a Roma – e dal Gruppo consultivo sulla ricerca internazionale in agricoltura (CGIAR), attraverso l’istituto di ricerca Biodiversity International.

Nell’anno di EXPO si vuole approfondire l’urgenza e l’importanza delle api nel mondo alimentare, in quanto gli insetti sono indicatori della qualità dell’ambiente e ricoprono un ruolo fondamentale per la continuità delle risorse alimentari del nostro pianeta.

Simone Lucci

 

ALVEARI URBANI è in partnership con importanti enti pubblici e privati: Comune di Milano, Camera di Commercio Milano, Expottimisti, Rabobank, Museo Alessi, Centostazioni- Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, FAI (Fondo Italiano Ambiente), Legambiente, PromoGiardinaggio, Politecnico Milano, COOP Lombardia, Atelier del Paesaggio, Green Point Milano, Spazio Lombardini22, 5VIE Arte&Design. É promosso in collaborazione con MIELIZIA/CONAPI (Consorzio Nazionale Apicoltori), la rete dei maggiori produttori di miele biologico in Italia. Con Media Partners di rilievo, tra cui ARTRIBUNE, Gardenia, Paysage.Il progetto fa parte del circuito di ricerca della Comunità Europea con l’Università Middlesex di Londra.

SALVARE LE API CON IL PROGETTO “BEE MY FUTURE”

SALVARE LE API CON IL PROGETTO “BEE MY FUTURE”

L’ape è simbolo di sovranità. Casate nobiliari di tutto il mondo e di tutte le epoche hanno raffigurato questo insetto sui propri stemmi. Nelle società antiche, l’ape è considerata un animale nobile, impenetrabile e magico in molte religioni, dall’Oriente all’Occidente. Nell’antico Egitto, l’ape ha un significato solare. Secondo un mito, le lacrime del Dio Ra si trasformavano in api. Nella religione ellenica, Zeus viene talvolta chiamato Melisseo (uomo-ape), perché da piccolo è stato nutrito dalle api di Creta, a cui ha donato il colore aureo.

Ancora oggi, le api giocano un ruolo fondamentale. L’insetto è responsabile dell’impollinazione di almeno 70 delle 100 principali colture agricole, senza di loro non esisterebbe la maggior parte di frutta, ortaggi, foraggi per animali e colture per usi industriali, come il cotone o la soia. Le api sono indispensabili per la biodiversità, la ricchezza alimentare e l’economia mondiale. Per la salvaguardia dell’insetto, LifeGate, con l’azienda Rigoni d’Asiago, propone il progetto “Bee My Future. Le api non fanno solo il miele. Il nostro futuro dipende anche da loro”. L’iniziativa dell’impresa italiana che salvaguardia l’ecosostenibilità ambientale favorisce l’allevamento di api, all’interno della provincia di Milano, grazie al lavoro di un apicoltore hobbista con esperienza decennale e con una conoscenza dell’apicoltura. L’attività prevede la disposizione degli apiari in zone con colture e vegetazioni spontanee che non confinano con aree trattate con pesticidi e lontane, almeno mezzo chilometro, da zone soggette a smog. “LifeGate continua il suo impegno nel creare consapevolezza sui temi della sostenibilità promuovendo un consumo consapevole – spiega Enea Roveda, Amministratore Delegato di LifeGate –. Anche dalle nostre scelte quotidiane, possiamo contribuire a migliorare il nostro stile di vita e a dare un futuro al Pianeta”.

IMG_1524 credito fotografico @FedericoVagliati

Il programma è sostenuto da Rigoni di Asiago, azienda del settore dell’alimentazione biologica nata nel 1921 da Elisa Rigoni. La fondatrice sosteneva che le api non producono solo miele, ma fanno rifiorire la natura, in quanto proteggono la biodiversità e garantiscono la presenza di importanti alimenti. Oggi dopo 90 anni, Rigoni d’Asiago è la prima filiera ad aderire al progetto di LifeGate, rafforzando il legame con il territorio milanese, dove l’azienda ha aperto il suo primo flagship store, in via Michelangelo Buonarroti 15, a Milano.

Realizzare prodotti biologici significa conservare le risorse della natura per il bene delle future generazioni, degli altri insetti impollinatori e delle nobili api, fondamentali per la sicurezza alimentare dell’uomo e degli altri esseri viventi presenti sulla Terra.

Simone Lucci

LifeGate rappresenta lo stile di vita dove le persone, il pianeta e il profitto vivono in armonia. LifeGate supporta una community di oltre quattro milioni di persone a confrontarsi ed informarsi sui temi ambientali e sociali attraverso un network di comunicazione. Il gruppo LifeGate è considerato il punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile delle imprese. Attraverso l’implementazione del nuovo modello “People, Planet e Profit” LifeGate offre consulenza su sostenibilità, progetti di comunicazione, fornitura di gas ed energia rinnovabile e progetti di efficienza energetica.

PARTNERSHIP TRA PANASONIC E CASACLIMA PER ABITAZIONI A IMPATTO ZERO

PARTNERSHIP TRA PANASONIC E CASACLIMA PER ABITAZIONI A IMPATTO ZERO

Negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi avanti per il risparmio energetico delle abitazioni nel periodo invernale e nel periodo estivo, dove i consumi energetici sono da imputare maggiormente al raffrescamento. La gamma di prodotti per la climatizzazione sviluppata da Panasonic Air Conditioning, scaldain primis Aquarea con i modelli a 3/5 kW, ha superato un rigoroso esame dimostrandosi in linea con la missione di CasaClima: realizzare l’edilizia ecosostenibile del prossimo futuro. Per tale motivo Marco Visconti, National Key Account Manager di Panasonic Appliances Air Conditioning Europe, ha siglato la collaborazione nella sede centrale dell’agenzia di certificazione energetica.

Le tecnologie per abitazioni più equilibrate dal punto di vista energetico sono a disposizione di ciascun cittadino e possono essere applicate nell’immediato per uno stile di vita migliore. Aquarea è un innovativo sistema a basso consumo energetico progettato per garantire temperature ideali e acqua calda sanitaria anche con temperature esterne estremamente basse. La pompa di calore aria-acqua cattura l’aria che viene utilizzata per rinfrescare o riscaldare l’ambiente al fine di garantire il massimo comfort. La pompa di calore aria-acqua è una soluzione per edifici di nuova costruzione e ristrutturazioni complete. “Un edificio NZEB (Nearly Zero Energy Building) realizzato con le tecniche più d’avanguardia non necessita di pompe di calore a elevata potenza – afferma Marco Visconti –. Abbiamo creato delle unità Aquarea ad alta efficienza da 3/5 kW, di dimensioni contenute, dalle rese termiche garantite fino a -15° esterni e con consumi energetici minimali che soddisfano l’esigenza di abitazioni appartenenti alla massima classe energetica”.

Panasonic Air Conditioning_AQUAREAunità esterna_WH-UD03EE5In Italia le costruzioni certificate dall’agenzia crescono sia nel caso di edifici di nuova costruzione sia per la riqualificazione di immobili pre-esistenti. “L’attestazione CasaClima fa della qualità una vera e propria strategia competitiva all’interno dei propri protocolli, riuscendo a certificare una qualità non solo calcolata, ma anche costruita – riferisce Ulrich Santa, direttore dell’Agenzia CasaClima –. I fabbisogni energetici per riscaldamento, raffrescamento, illuminazione sono minimizzati, mentre è massimizzato l’utilizzo di un’impiantistica moderna ed efficiente che sfrutta fonti energetiche rinnovabili”.

Lo scopo primario di CasaClima è raggiungere uno stile di vita “green” attraverso la promozione di iniziative volte a sensibilizzare e responsabilizzare tutta la cittadinanza sui temi del risparmio energetico, della sostenibilità e dei mutamenti climatici. L’agenzia si fonda sulla consapevolezza che, a fronte di minacce provocate dallo sfruttamento ambientale e delle risorse, è necessario uno sforzo collettivo e un’attenta opera di risanamento per costruire abitazioni eco-friendly. Progettisti, tecnici e costruttori sono figure indispensabili per indicare le corrette strategie per creare strutture sostenibili.

La partnership tra Panasonic Air Conditioning e l’Agenzia CasaClima promuove un’edilizia ecosostenibile e lo sviluppo di un network di professionisti e operatori pronti a creare abitazioni e uno stile di vita a impatto zero.

 

Simone Lucci

 

EURid PARTECIPA AL PROGETTO ECOMAPUÀ PER LA TUTELA DEL CLIMA

EURid PARTECIPA AL PROGETTO ECOMAPUÀ PER LA TUTELA DEL CLIMA

L’aumento delle temperature del pianeta modifica i parametri meteorologici, accresce il livello degli oceani e comporta una maggiore probabilità di eventi di grave maltempo, quali gli uragani. Le conseguenze di tali eventi si manifestano in tutto il mondo.

Un argomento molto importante nella discussione sul mutamento climatico è l’effetto serra, un fenomeno atmosferico-climatico che indica la capacità di un pianeta di trattenere nell’atmosfera parte dell’energia solare e mantenere, così, la Terra a una temperatura sufficientemente calda. L’anidride carbonica (CO2) attualmente fornisce la maggioranza delle emissioni dei gas effetto serra ritenuti responsabili del cambiamento climatico.

Da diversi anni, l’organizzazione che gestisce il registro del dominio.eu (EURid) adotta un approccio eco-responsabile nella gestione delle attività del.eu. EURid è la prima organizzazione ad aver ottenuto la registrazione al Sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS). EURid-going-greenLa politica ambientale adottata dalla società si basa sul principio “riduci, riutilizza e ricicla”, un quadro che consente di operare scelte sostenibili. EURid partecipa al Progetto Ecomapuà per compensare le emissioni di CO2 del 2014, calcolate di recente da RINA Services S.p.a., società che fornisce i servizi di classificazione, certificazione, collaudo e ispezione per garantire l’eccellenza alle organizzazioni dei settori navale, ambiente ed energia, infrastrutture, trasporti e logistica, qualità e sicurezza, agroalimentare.

Il progetto Ecomapuà fornisce immensi benefici ambientali, ecologici e socio-economici nello stato di Pará, sull’isola di Marajó. “EURid è una società no-profit responsabile per l’ambiente, pertanto siamo fermamente decisi a calcolare e bilanciare le nostre emissioni di CO2 – riferisce Giovanni Seppia, responsabile delle Relazioni estere –. Il Progetto Ecomapuá ci consente, tra l’altro, di preservare la ricca biodiversità dell’Amazzonia“. La conservazione di circa 90 mila ettari di bioma amazzonico, la promozione della gestione sostenibile delle foreste, con corsi di formazione per la semina e la produzione sostenibile dell’açaí (pianta della famiglia delle palme diffusa in Amazzonia, che produce bacche ricche di vitamine), la costruzione di un edificio scolastico, voliere, alveari e vasche per itticoltura all’interno di comunità locali sono i vantaggi legati e apportati dal progetto.

Oggi, l’impegno e la consapevolezza di organizzazioni e società sensibili alla cura ambientale consentono di affrontare uno dei più grandi problemi del mondo: il mutamento climatico. Un corretto intervento consente di salvaguardare l’intero l’ecosistema e fornire un’esistenza migliore agli abitanti.

Simone Lucci

 

EURid è l’organizzazione no-profit che gestisce il dominio di primo livello.eu, a seguito della partecipazione a un bando di gara e nomina da parte della Commissione Europea. EURid lavora con oltre 750 registrar accreditati e fornisce assistenza nelle 24 lingue ufficiali dell’UE. Come parte del suo impegno costante per la sicurezza dei dati, EURid ha ottenuto la certificazione del protocollo ISO27001 sin dal 2013. Quale espressione del suo impegno ambientale, EURid ha ottenuto anche la certificazione del Sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS). EURid ha sede a Bruxelles (Belgio), e uffici locali a Pisa (Italia), Praga (Repubblica Ceca) e Stoccolma (Svezia).

L’EU Eco-Management and Audit Scheme(EMAS) è uno strumento volontario di management rivolto alle imprese e ad altre organizzazioni per analizzare, documentare e migliorare la loro performance ambientale. Il sistema aiuta le organizzazioni a ottimizzare i loro processi di produzione, limitare gli impatti ambientali e utilizzare le risorse in modo più efficiente.

DAL NORD EUROPA ALL’ITALIA LA TENDENZA ROOF GARDEN SBARCA ALL’EXPO

DAL NORD EUROPA ALL’ITALIA LA TENDENZA ROOF GARDEN SBARCA ALL’EXPO

Se per alcuni storici i Giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie del mondo antico, rappresentano una leggenda, il verde pensile allestito sui tetti di taluni padiglioni EXPO sono una realtà grazie a Harpo, azienda triestina che offre prodotti e soluzioni a problemi d’ingegneria civile e ambientale.

La tendenza roof garden (giardino pensile) si afferma anche in Italia come fenomeno metropolitano, con lo scopo di valorizzare le città e tutelare la biodiversità. L’EXPO raffigura la consacrazione di questa moda. Corea del Sud, Turmekistan, Kazakistan, Belgio, Qatar e Oman sono alcuni dei padiglioni optato per i tetti green. Sui padiglioni di tanti Paesi svettano, infatti, alberi e crescono fiori creando giardini dall’atmosfera fiabesca.

La Corea del Sud realizza una distesa di sedum per rendere omaggio alla macchia mediterranea. Il sedum, infatti, appartiene alla famiglia delle Crassulaceae, vasto gruppo di piante succulenti originarie dell’Europa meridionale, del Messico e anche dell’Africa centrale. Il genere comprende un numero molto elevato di specie, circa 450. Sia i fusti che le foglie del Sedum sono carnosi e hanno la funzione di immagazzinare acqua. Le foglie sono opposte e disposte alternativamente lungo il fusto e ricoperte da una sostanza cerosa o da una leggera peluria. I fiori sono per lo più a forma di stella e di dimensioni molto diverse ma per lo più piccoli, a seconda della specie.

Un giardino di rose iceberg e arbustive, margherite, sedum, piante di ciliegio vialetti pedonali compongono il roof garden del Turmekistan.EXPO - Turmekistan

Il padiglione del Kazakistan è ricoperto da arbusti che ricordano la steppa caucasica, mentre un rivestimento a prato verde con oasi green su tre torrioni, che abbracciano una cupola vetrata, valorizza il padiglione del Belgio.

Il Qatar possiede un enorme giardino pensile a prato popolato di festuca, pianta erbacea molto diffusa in tutta Europa, mixata a piante odorose.

In cima alla struttura dell’Oman sono riprodotte architetture tipiche del sultanato arricchite da prati verdi e piante erbacee profumate.

Anche i padiglioni Mac Donald’s, New Holland e Open Theatre si avvalgono di allestimenti green.

I progetti presentati a Expo confermano il crescente successo delle coperture ecosostenibili. I tetti verdi migliorano il microclima, rinfrescano gli interni d’estate e li riscaldano d’inverno, riducono la diffusione delle polveri sottili e consentono un maggior risparmio energetico grazie a sistemi di drenaggio intelligenti e all’utilizzo di particolari terricci ricchi di minerali. L’unione dei due elementi consente di ridurre al minimo la manutenzione attraverso il graduale rilascio dell’acqua piovana. I roof garden permettono una maggior durata dell’impermeabilizzazione del tetto perché il manto impermeabile viene protetto dall’escursione termica giornaliera, dal gelo, dai raggi UV e da ogni danneggiamento meccanico.

EXPO - Oman

I costi del giardino pensile sono contenuti rispetto ai benefici offerti. Circa 70 euro a metro quadrato per solo prato verde, tra 100 e 120 euro a metro quadrato per prato verde e piccole piante, circa 200 euro a metro quadrato per prato verde e arbusti. Inoltre, il Ministero dell’Ambiente, tramite il Comitato per lo sviluppo del verde urbano, introduce la possibilità di ricevere incentivi fiscali fino al 65% per coloro che decidono di trasformare i lastrici solari e le terrazze condominiali in giardini pensili.

I roof garden rappresentano una soluzione ottimale per risparmiare energia e grazie all’impatto estetico incrementano il valore dell’immobile. Oggi è possibile creare un piccola oasi in cima alla propria abitazione e godere della bellezza di una meraviglia moderna ed ecosostenibile.

Simone Lucci