C’è la neomamma che ha fatto pratica come zia e crede di sapere già tutto, ma quando ha tra le mani il suo primo figlio non sa da dove iniziare. C’è la coppia preoccupata che i fratellini accettino la sorellina in arrivo. C’è la dottoressa che ha riempito l’ambulatorio di giochi e stampe colorate, perché voleva un posto dove i bambini piangessero ma per non andare via. C’è il papà che non si muove da due ore, perché ha trovato una posizione congeniale per il suo piccolo in braccio e teme di svegliarlo.

Sono solo alcune delle storie di “Vite in attesa”, il percorso espositivo di foto e racconti dedicato alla sorpresa della nascita, visitabile gratuitamente fino alla fine di ottobre, presso l’Ospedale San Giuseppe di Via San Vittore.

40 foto e altrettanti brevi racconti di tutti coloro che aspettano, fremono e si preparano ad accogliere una nuova vita.

Ritratti che raccontano gioie e paure, domande e risposte di tutti coloro che aspettano un bambino, per vederlo nascere e crescere. Perché l’attesa non è solo della madre, ma dell’intera famiglia, della cerchia di amici, del ginecologo e dell’ostetrica che seguono la gravidanza, di tutti quelli che vedono la pancia e sorridono, pensando al miracolo della vita. L’idea nasce dalla collaborazione tra il Gruppo MultiMedica, polo ospedaliero cui fa capo anche il San Giuseppe, e “Umani a Milano”.

“Ogni anno nel nostro reparto sono circa 1.400 le nuove vite in arrivo, che portano con sé altrettante storie, all’apparenza simili, in realtà tutte uniche, sempre nuove e irripetibili – commenta Stefano Bianchi, Direttore del Dipartimento materno-infantile dell’Ospedale San Giuseppe -. Tutto il nostro staff opera secondo la convinzione che la qualità della vita fisica e intellettiva dell’adulto dipenda in gran parte non solo dall’assistenza ricevuta alla nascita, ma anche da quella data alla madre e alla famiglia durante tutta la gravidanza. Un’assistenza che non si concentra solo sul piano meramente clinico ma sa abbracciare anche la sfera emozionale, per far sì che tutte queste ‘storie in attesa di nascere’ possano iniziare nel migliore dei modi”.

il Dipartimento Materno-Infantile è da sempre un fiore all’occhiello dell’Ospedale San Giuseppe, lo storico ospedale a due passi dalla Basilica di Sant’Ambrogio, dove sono nate intere generazioni di milanesi.

L’équipe che si prende cura di questo delicato periodo della vita femminile è formata da: medici specialisti con comprovata esperienza nel campo della ginecologia, fisiopatologia della gravidanza, ostetricia e neonatologia; ostetriche; infermiere pediatriche specializzate nell’assistenza al neonato con problemi e puericultrici. Una vera e propria squadra di esperti, a disposizione della salute della mamma e del bambino. A questo proposito il Dipartimento è dotato anche di un’Unità di Fisiopatologia della gravidanza, diretta dal dottor Emilio Grossi, per la gestione di gravidanze problematiche (es. minaccia d’aborto o di parto prematuro, deficit di accrescimento, diabete, patologie autoimmuni, ipertensione arteriosa, tumori).

Presso il San Giuseppe, tutti i neonati vengono sottoposti, così come stabilito dalla legge, allo screening metabolico, eseguito per poter identificare alcune rare malattie congenite (ipotiroidismo, fenilchetonuria, fibrosi cistica, sindrome adrenogenitale) che, se non diagnosticate e curate precocemente, possono compromettere seriamente lo sviluppo del bambino. La Regione Lombardia propone inoltre uno screening metabolico “esteso”, per la ricerca di oltre 40 rare patologie ereditarie congenite: tale screening è del tutto gratuito e viene effettuato sullo stesso prelievo di sangue. Ad almeno 48 ore dalla nascita, viene eseguito a tutti i neonati un esame di screening dell’udito (otoemissioni), per la ricerca precoce dei difetti uditivi congeniti. Viene infine eseguito il controllo del “riflesso rosso” essenziale per il precoce riconoscimento di situazioni che potenzialmente possano mettere in pericolo la vista.