In passerella la raffinatezza e i tessuti naturali delle camicie di Bagutta, la modernità maschile di Eleventy, il surrealismo rock di Tom Rebel e i canoni universali dell’eleganza rivoluzionaria degli sposi Carlo Pignatelli.

Quattro grandi firme della moda per quattro intense giornate dove ogni maison è stata raccontata con un percorso unico e innovativo, in ambientazioni digitali, virtuali e sartoriali, fino al momento clou del Fashion Show: la sfilata. Gli ospiti sono entrati nel mondo di ogni stilista e ne hanno conosciuto le origini, la storia e le caratteristiche percorrendo le tre stanze (room):

la Room Multimediale, un viaggio suggestivo nella maison grazie a 6 maxi schermi di cui uno supportato dalla coinvolgente realtà aumentata;
la Room Photo Gallery, con un’installazione di grande impatto visivo realizzata con  preziosi tessuti su cui erano riproposti scatti che ripercorreva la storia del designer e dell’azienda;
la Room Sartoriale, che permetteva agli ospiti di ammirare da vicino alcune delle più belle creazioni  degli stilisti.

Tecnologia e moda si sono fuse anche durante le sfilate per uno spettacolo davvero unico. Per la prima volta, infatti, una regia live in realtà virtuale a 360° ha permesso di assistere alle sfilate in diretta anche su Facebook o Youtube.

Tutto questo dal 22 al 25 maggio a Torino, città che in passato è stata una delle grandi capitali della moda e del design internazionale. Il suo carattere aristocratico, riservato e segreto ha poi spento i riflettori su questa tradizione che coniuga talento, arte e mestiere, la moda però a Torino ha comunque continuato a vivere e a prosperare. Ora è il momento di riaccendere i riflettori con un’altra luce, diversa da quella del format delle Fashion Week.

Tutto questo è HOAS – History Of A Style, che è anche una vetrina importante per dodici fortunati stilisti piemontesi (di origine o di adozione). Tre diversi esponenti dell’avantgarde della moda Made in Turin ogni giorno hanno esposto le loro creazioni per raccontare la propria storia, per sottolineare come anche le piccole realtà locali siano, per la moda, delle vere eccellenze. Questi designer si sono confrontati con oltre 100 talenti in erba del terzo e del quarto anno dell’Istituto di Istruzione Superiore Romolo Zerboni e dell’IIS Bodoni Paravia. Gli studenti le Officine per conoscere gli stilisti, sono entrati in contatto con il loro mondo per comprendere quali sono le peculiarità di questi maestri dei tessuti piemontesi e quanto è importante il Made in Italy.

HAOS è un nuovo format di evento e nasce dall’incontro di Domenico Barbano, imprenditore e creatore del brand Urbanart, una linea dedicata ai giovani dalle tendenze molto metropolitane, e Benny D’Emilio, titolare dell’agenzia

Freebestudio, per prendere forma sotto la direzione artistica di Alex Pacifico della Alex Pacifico Management.

Su palco e tra il pubblico non sono mancate le celebrity, tra i tanti: Ron Moss, Simona Ventura, Roberto Farnesi, Cristina Chiabotto, Giorgia Wurth, Elena Barolo, Jane Alexander, Enrico Silvestrin, Francesco Ferdinandi, Alessia Ventura, Tommaso Zorzi, Mario Ermito.

A inaugurare le sfilate, Eleventy, che promuove il concetto di neo -lusso responsabile. “Sono felice di aprire con le nostre creazioni questa nuova Kermesse. Torino è stata una delle prime città a credere nella moda, nell’abilità sartoriale e nell’eccellenza artigianale, che hanno un profondo legame con la vocazione del nostro Brand. La nostra sfida è stata infatti, fin da subito, quella di portare oltre confine la grande tradizione manifatturiera italiana, scegliendo di basare la produzione su una rete di micro imprese artigiane che selezioniamo per eccellenze e specializzazioni. Le mani esperte dei nostri maestri artigiani ci permettono ancora oggi di raccogliere  ampi consensi in tutto il mondo, con l’orgoglio di essere italiani – dichiara Marco Baldassari, A.D. e Direttore Creativo collezione uomo -. La nostra sfida è stata infatti quella di portare oltre i confini la grande tradizione manifatturiera italiana”. A fondare il Gruppo nel 2007 proprio lui, Marco Baldassari, affiancato da Paolo Zuntini, co-fondatore e direttore creativo della collezione donna. Dal 2009 è socio Andrea Scuderi come Operation Executive.

Nel 2014, nella compagine azionaria è entrato Vei Capital, operatore di private equity a cui attualmente fa capo il 51% del gruppo.

Il risultato raggiunto in questi anni premia la scelta strategica dell’azienda che ha investito su un sistema produttivo outsourcing con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare le eccellenze manifatturiere dei territori, creando un network di 94 micro imprese, selezionate secondo specializzazioni e mestieri,che va dalla Puglia al Veneto.

Eleventy cerca anche di contribuire al rispetto dell’ambiente, puntando su un progetto di innovazione sostenibile e intelligente attraverso l’utilizzo di fibre, filati, e tessuti naturali, e lavorando in sinergia con i fornitori per eliminare l’uso di sostanze tossiche.

Al secondo giorno di Haos: Bagutta. Il brand che sin dalla sua fondazione evoca stile, eleganza classica, sartorialità, Made in Italy. Immagine di uno dei suoi capi iconici: la camicia.
Sfila la donna proposta dalla nuova designer, Vanna Quattrini. “Sono davvero felice di partecipare a questa prima edizione di History Of A Style. Ho realizzato la collezione immaginando i desideri delle donne, interpretandoli attraverso capi classici, senza tempo, che fossero anche innovativi e divertenti, giocando con volumi, fit, colori e tessuti, strizzando l’occhio alle nuove tendenze e a una femminilità sempre più evidente ed espressiva”.

Cotone, lino, seta per le camicie uomo e donna del brand.

Bagutta è un brand appartenente al gruppo CIT S.p.a (Confezioni Italiane Tessili). “L’impresa di famiglia, Cit nata nel 1939, decide nel 1975 di puntare sulla camiceria uomo e donna come core business, grazie all’incontro tra mio padre Pino e Giorgio Armani – racconta Antonio Gavazzeni –. Nasce così Bagutta, oggi gestita da me e da mio cugino Andrea, terza generazione della famiglia e nipoti del maestro Gianandrea Gavazzeni, celebre direttore d’orchestra. Continuiamo ancora oggi a collaborare con Giorgio Armani producendo per la sua azienda quasi tutte le camicie delle sue collezioni”.

La passerella per il terzo giorno è della personalità visionaria ed eclettica, eccentrica ma soprattutto surrealista dello stilista tedesco ormai naturalizzato italiano Tom Rebl.

Ispirazione luna propone un bipolarismo stilistico. “La mia visone della luna è duplice: da un lato dark, notturna e invisibile – spiega Tom Rebl – dall’altro colorata esuberante quasi paradisiaca”. Questa doppia visione è diventata abito, tanto che ogni modello è stato realizzato in totalblack e in una versione colorata. L’uso dei colori è una novità per il designer che ha saputo amalgamare aspetti apparentemente molto lontani dalla sua storia in un’unica soluzione stilistica. Le fibre naturali, come la lana e il cotone, sono mixate con materiali innovativi come i nylon metallizzati o sottili strati di alluminio e voile di cotone, il velluto doppiato con il neoprene o le fluide viscose, sia per l’uomo che per la donna, con la pelliccia ecologica. Insieme ai tessuti anche i finissaggi sono sempre all’avanguardia: le spalmature di resina o le lamine metalliche e le stampe spessorate giocano con le nuance di stagione come l’arancio e il giallo metallizzato, il verde bosco e il rosa antico o i classici colori Tom Rebl quali nero, grigio e bianco.

A chiudere l’evento Haos, la sposa Couture di Carlo Pignatelli, con abiti importanti, quasi romanzeschi, accompagna i suoi sposi in una dimensione magica.Qualche dettaglio? 1.200 sono i minuti necessari per confezionare un abito da sposa, mentre circa 60 le fasi di lavorazione per completare una proposta uomo.

“Per noi questo evento è un omaggio a Torino e all’artigianalità pura del vero Made in Italy, che da sempre ispira e fa parte del dna Pignatelli – afferma Carlo Pignatelli, creative director -. Per questo ho accolto con entusiasmo l’invito a partecipare al progetto di Hoas. Aprire le porte della maison, facendo immergere gli ospiti in una vera experience farà apprezzare il grande lavoro manifatturiero che sta dietro ogni singola creazione. Suscitare l’emozione dei clienti, riuscire a indirizzare i loro gusti, dare risposte ai loro sogni è il motivo che ci porta a realizzare le nostre collezioni”.